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Fumetto

Joe Quesada

Come una Fenice: dalla Cenere il nuovo Devil

Lorenzo Bertuzzi (LB): è solo una mia impressione o ti piace veramente molto disegnare Devil? Le tue tavole sono fantastiche! Sembra che tu ami Matt Murdock alla follia. C’è stata una storia in particolare che ti ha fatto capire il potenziale di questo personaggio?

Joe Quesada (JQ): Sì, mi eccita moltissimo disegnare Devil, perché è proprio come me… combatte il crimine, salta da edifici altissimi, sprezzante del pericolo.

LB: C’è un motivo particolare che ha portato alla scelta di Devil come personaggio immagine dei Cavalieri Marvel? Hai scelto questo personaggio per una qualche ragione grafica (ritengo che la tua interpretazione del suo bastone sia unica)?

JQ: Devil è stato scelto come personaggio immagine della nuova collana perché non ha superpoteri in senso stretto. è un personaggio che funziona al suo meglio quando lo si guarda da un punto di vista più umano, simbolizzando pienamente tutto ciò che è più importante nei Cavalieri Marvel: non il costume, ma la persona che lo veste.

LB: Tra i grandi artisti che hanno disegnato Devil, chi ti piace o ti ha influenzato di più? Ricordi Gene “The Dean” Colan e la sua interpretazione di Mike Murdock?

JQ: Sì, certo, mi ricordo perfettamente di Gene… era fantastico. Ma per me la quintessenza di Devil si è vista con John Romita, Jr.

LB: Il tuo Devil sembra molto lontano dal personaggio spiritoso descritto da Kesel e mi fa veramente pensare che ti piacesse il modo in cui Miller lo ritraeva. Esiste la possibilità che una certa ninja greca faccia il suo ritorno nella serie?

JQ: No. Dubito che la vedremo ancora, ma non si sa mai…

LB: Un sacco di scrittori hanno iniziato a lavorare per il grande o per il piccolo schermo (Gaiman o Milligan, solo per nominarne alcuni): come sei riuscito a convincere Kevin Smith a scrivere le storie di Devil? Quanto ti è costato?

JQ: Non è una questione di soldi, è una questione di rapporti. Kevin è un mio grande amico ed è anche un grande fan di Devil.

LB: Quanto è stato difficile interpretare graficamente uno script creato da uno scrittore cinematografico come Smith? Hai trovato grandi differenze tra il suo stile e quello di Mack (ci puoi andare giù duro, l’intervista sarà cyberpubblicata in italiano)?

JQ: Ho dovuto veramente pensare a lungo sul modo in cui poter dare vita grafica allo script di Smith. Non provenendo dal mondo dei fumetti, a Kevin è servito un po’ di tempo per prendere le misure al format fumettistico. David ha molta più esperienza in questo campo e quindi con lui è un po’ più facile. Eppure, in un modo tutto suo, lo script di Kevin era più intimidatorio.

LB: Ho letto che, dopo Kevin Smith e David Mack, sarà Bob Gale il nuovo scrittore di Devil per alcuni numeri. Tenterai di convincere altri registi a scrivere per i Cavalieri Marvel? Io spero di sì, perché penso che sia realistico che un buon regista scelga di sceneggiare una storia non per ragioni, diciamo, propriamente idealistiche (si legga denaro), ma solo perché,  come nel caso di K. Smith, ha in mente una  bellissima idea o un argomento da sviluppare. Possiamo quindi sperare di vedere il Punitore di Tarantino o il Namor di Cameron o anche il Deadpool di Benigni (spero che tu abbia visto Daunbailò di Jim Jarmush, e se non l’hai visto, te lo consiglio)?

JQ: Abbiamo parlato con un po’ di registi, anche con John Singleton.

LB: (Sei telegrafico!) Ho notato che hai scelto di utilizzare solo eroi urbani, oppure eroi con certe capacità assai peculiari. C’è un motivo particolare? In un’industria dei fumetti che prova a ritrovare e riproporre lo spirito del mondo fumettistico anni ’60 e ’70 (la JLA di Morrison, ad esempio), credi che sia ancora possibile sviluppare personaggi come il Punitore?

JQ: Ne sono convintissimo. Ed è proprio quello che Morrison sta facendo, con un personaggio che sta ricreando per noi: Marvel Boy.

LB: Ritorniamo al cinema: che ne è del progetto per il film d’animazione di Ash?

JQ: Mi dispiace, ma non ne posso proprio parlare, al momento.

LB: Ti piace usare la computer-grafica per i tuoi lavori? Che ne pensi dei cosiddetti cyberfumetti? Personalmente, credo che il computer sia uno strumento meraviglioso per la colorazione e il lettering.

JQ: Cyberfumetti? E chi li conosce?

LB: Come disegnatore, cosa ne pensi del virus del Sol Levante che sta colpendo molti giovani in tutti i paesi occidentali (qui in Italia, stiamo assistendo a una vera e propria invasione di manga e anime, ci sono addirittura dei 24enni che si vestono da Sailor Moon … a proposito, credo tu non la conosca, ‘sta Sailor Moon)?

JQ: Alcune proposte giapponesi sono piuttosto valide, ma penso che, rispetto all’arte europea o americana, siano poco brillanti. In media, i manga non sono un granché. Non fraintendermi, ci sono cose spettacolari come Akira, Ghost in the Shell o Blade of the Immortal. Ma per il resto non valgono la pena, le storie sono ordinarie e stupide.

LB: Mi pare che, come editor, ti piacciano molto i manga, dato che hai affidato la nuova mini Wolvie/Punitore a Pat Lee. Cosa ne pensi di questo artista giovane e particolarmente talentuoso?

JQ: È uno di quegli artisti che sembrano dominare lo stile manga, tanto che, secondo me, disegna i manga meglio degli artisti giapponesi! Pensavamo che potesse dare un aspetto incredibile al fumetto e, se guardiamo le vendite, penso che abbiamo avuto ragione. Pat Lee e il suo studio sono estremamente dotati e faranno grandi cose.

LB: Ho letto la tua intervista su Wizard in cui parlavi di Devil…TI PREGO…ci ho provato, lo giuro!…TI PREGO…dove sono il Jay e Silent Bob di Clerks nel primo numero?

JQ: Sono nella tastiera in Braille di Matt.

LB: Come pensi che andrà a finire la storia dei diritti di Superman? Vedremo mai un Superman della Event o della Marvel?

JQ: Credo proprio di no.

LB: Non pensi che sia un peccato che un personaggio come Ninjak sia ormai quasi dimenticato? Ho molto apprezzato i tuoi disegni nei primi numeri.

JQ: Sì, lo penso… Credevo che quel personaggio avesse un gran potenziale, ma a volte anche i piani perfettamente organizzati vanno a farsi fottere…

LB: Se potessi scegliere un personaggio per i Cavalieri Marvel tra quelli della Rinascita degli Eroi e del mondo mutante, chi sceglieresti e perché?

JQ: Direi nessuno, anche se mi piacerebbe avere una possibilità con l’Uomo Ragno.

LB: Dove hai trovato le illustrazioni in bianco e grigio (gli angeli) che usi come sfondo nel primo e terzo numero di Devil?

JQ: Sono di Gustave Dore. Lo conosci?

LB: Capita di sì… Quante ore lavori ogni giorno? Ti viene mai la voglia, ora che tu e Jimmy Palmiotti fate gli editor, di lasciare le matite a qualcun altro e di dirigere semplicemente la tua azienda (o di comprare delle palle da baseball)?

JQ: Ho già un bel paio di palle, grazie. Lavoro 12 ore al giorno e per adesso non ho alcuna intenzione di appendere le matite al chiodo.

LB: Fumetti e cinema, cinema e fumetti: chi vedresti bene nella parte di Matt Murdock?

JQ: Matt Damon.

LB: Cosa mi puoi dire del coinvolgimento di Morrison nei tuoi progetti? Il suo Marvel Boy sarà lo stesso che conosciamo? Ti piacciono Gli Invisibili?

JQ: Marvel Boy sarà un personaggio completamente diverso da quello che conosciamo e… certo!, a chi non piacciono Gli Invisibili di Grant?

LB: Perché hai scelto un vigile del fuoco come protagonista di Ash? Ci sono motivi autobiografici o personali?

JQ: No, no… pensavamo solo che sarebbe stato grandioso, ecco tutto.

LB: Dopo tante sceneggiature escatologiche per Devil, il Punitore o Dr. Strange, i Cavalieri Marvel diventano entomologici: la Vedova Nera, Ant Man…a quando una miniserie su Wasp? A parte gli scherzi, cosa hai in cantiere per il tuo secondo anno di Marvel?

JQ: Punisher di Garth Ennis e Steve Dillon,
Ant Man’s Big Christmas di Bob Gale e Phil Winslade,
Daredevil di David Mack, Bob Gale e Kevin Smith,
Marvel Boy di Grant Morrison e J.G. Jones,
Paul Jenkins e Jae Lee… Un progetto estremamente segreto!

LB: Grazie per esserti lasciato annoiare… Ciao, Lorenzo.

JQ: Grazie a te Lorenzo.

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