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Omnia

Le nuove Fucine

(tra editoriale e nota di servizio)

Nel giorno in cui mi accingo a ricoprire, conclusa la fase di transizione, la carica direttoriale che fu di Massimiliano Spanu, sono purtroppo costretto a bagnare l’evento con le scuse per un ritardo nell’uscita del numero 39 che, se da un lato avremmo voluto contenere maggiormente, dall’altro si giustifica con le fisiologiche scosse d’assestamento che un processo di trasformazione radicale inevitabilmente produce. E posso assicurarvi che, per modestia mista a consapevolezza dell’entità dei cambiamenti in corso, il mio subentro al “vertice” editoriale della rivista è l’ultima, in ordine di importanza, tra le novità che fin da questo numero di Fucine Mute (uguale nella veste ma rivoluzionata nella sostanza) sarete chiamati ad esplorare e a valutare.

Vi era stato anticipato, per la verità un po’ fumosamente, il progetto di un nuovo assetto della rivista nei termini di una ristrutturazione grafica, di una riprogrammazione dell’archivio e della gestione dinamica del sito, della riconfigurazione dei rapporti con i redattori ed i collaboratori: ebbene, ora è tempo di cominciare a spiegare.

In primo luogo, Fucine Mute diviene la principale espressione pubblica delle attività di una neonata associazione culturale ONLUS denominata, appunto, “Fucine Mute”, e che si qualifica come “Centro produzioni editoriali multimediali”, in nome di un’autonomia che le proporzioni attuali e preventivabili del progetto (la rivista conta ormai un migliaio di articoli da catalogare nella forma del database, ma soprattutto una fitta rete di collaborazioni da consolidare) hanno resa necessaria. Chiediamo quindi scusa se per ora il logo de “La Cappella Underground” rimane sulle nostre pagine: si tratta di una necessità dettata dai tempi tecnici di reimpaginazione del sito, e perciò dobbiamo oggi accontentarci di precisare solo attraverso queste righe la nostra completa estraneità, al momento, da tutte le attività afferenti al Centro Ricerche che ci ha visti annoverati tra le proprie fila sino alla fine dello scorso mese. E, al tempo stesso, assicuriamo che tutte le indicazioni del caso rimarranno invece invariate laddove si rivelasse necessario e/o deontologicamente doveroso.

Alle spalle di Fucine Mute Webmagazine, come indirettamente avrete avuto modo di accorgervi, si realizza un lavoro e si rendono disponibili competenze e possibilità che era giusto, ancorché imperativo, rendere apertamente disponibili attraverso la condivisione di un’attività associativa. Per essere più esplicito vi propongo – se mi passate la forma asettica dell’elenco puntato, che adotto per mere ragioni di chiarezza ed incisività – un breve assaggio di ciò che Fucine Mute ha significato e che verrà convogliato in altrettanti progetti più facilmente gestibili e produttivi nei termini di servizi d’ora in poi erogati ai soci in via del tutto gratuita:

  • Esperienza formativa (1): Fucine Mute è quasi a metà del quarto anno di attività editoriale, e la sua iscrizione sin da subito al Registro Stampa Periodica presso il Tribunale di Trieste (grazie all’individuazione di un Direttore responsabile e di nuove leggi in materia – parlo ovviamente del 1998 e non faccio alcun riferimento alla nuova legge sulla stampa, di cui abbiamo già commentato) rende oggi possibile il riconoscimento di otto giornalisti pubblicisti in virtù di (minimo) venti articoli prodotti lungo il corso di due anni di collaborazione retribuita e continuativa. Ovviamente non possiamo garantire il tesserino a tutti (esistono pur sempre una linea editoriale ed una selezione di ciò che perviene da parte di collaboratori od aspiranti tali, per cui molto è determinato dalla vostra disponibilità a scrivere mensilmente e dallo standard qualitativo che sarete in grado di garantire e mantenere), ma per chi partecipasse con periodicità costante alle attività di redazione si aprirebbe questa ulteriore porta verso la professionalizzazione. O, per chi riesce, verso le scommesse della ricerca. Nel frattempo, da parte nostra ci impegneremo – anche per chi volesse intraprendere altre vie sulla strada del giornalismo – nell’offrire ai soci corsi gratuiti di web-writing.

    • Esperienza formativa (2): la crescita di Fucine Mute è stata la crescita di chi ha lavorato per migliorarla e per apportarvi nuove idee. Fucine Mute è stata ed è il luogo in cui è possibile mettere alla prova le proprie competenze ed acquisirne di nuove, condividendole con i collaboratori. Più persone che lavorano ed hanno lavorato con noi possono ora qualificarsi come web designers, web masters, grafici, programmatori, in misura minore traduttori, e magari tentare l’ulteriore passo verso l’assunzione presso altre realtà private e commerciali con un’esperienza più solida alle spalle ed un curriculum più corposo. Istituiremo anche in questo senso corsi di web design e di programmazione orientata al web.
       

    • Organizzazione di eventi (3): spesso Fucine Mute ha provveduto nella forma dello streaming audio alla diffusione di situazioni che hanno avuto per palcoscenico la città di Trieste: readings, spettacoli teatrali, incontri con il pubblico. A questo lato della comunicazione on line dedicheremo ampio spazio, e tenteremo di organizzare a nostra volta situazioni pubbliche (convegni, dibattiti, mostre, concerti, eventi multimediali…) in cui proporre le nostre istanze anche al di là dei linguaggi della rete e dei nuovi media, la cui esplorazione resterà tuttavia prioritaria e costituirà oggetto di approfondimento sin dai prossimi numeri sulle pagine della testata.  
       

    • Istituzione di un apparato redazionale (4): Fucine Mute è vissuta, sempre nella forma esclusiva dell’autofinanziamento, sulla base di un’attività tecnico/editoriale interna (nei locali di redazione) e di collaborazioni esterne, sia quelle in seguito integrate nel corpus degli appuntamenti periodici, sia e quelle rimaste occasionali. È nostra intenzione rafforzare la rete organizzativa che presiede alla nascita di un numero, in primo luogo mediante l’intensificazione tanto dell’attività esterna dei collaboratori,  quanto – scusate il pasticcio terminologico, ma c’è una differenza – dell’attività dei collaboratori esterni. Il che implica una maggiore copertura di quanto avviene fuori dei territori che sono stati finora il luogo principale dei nostri reportages extra-triestini. I responsabili di sezione, in buona sostanza identificabili con i pubblicisti di imminente sfornatura, verranno fattivamente incaricati di organizzare in accordo con la direzione l’attività delle specifiche aree tematiche, e verrà potenziata la pianificazione a medio-lungo termine di numeri speciali di approfondimento. Si lavorerà per consolidare le collaborazioni in essere o per rendere stabili quelle prodottesi singolarmente (in caso di traduzioni o interviste, ad esempio) in modo da aumentare la proporzione degli interventi saggistici di profilo più elevato. La produzione di saggi originali verrà comunque incentivata e sollecitata su tutti i fronti.

    Queste non sono solo ipotesi, per quanto per il momento formulate a mero livello indicativo; si tratta invece di proponimenti ben radicati nelle intenzioni e, soprattutto, nella già esplorata fattibilità. Dateci solo tempo, partecipate alle nostre iniziative, diventate soci di Fucine Mute. A breve gli aggiornamenti del caso per quanto concerne le modalità di iscrizione e le attività di sede.

    Nel frattempo procede, sebbene non sia ancora tempo di countdown, il lavoro di programmazione del nuovo motore del sito in PHP/MySQL, insieme alla revisione grafica complessiva, a testimoniare la volontà di rinnovarci (e di rischiare) che oggi mettiamo in pratica e che, dal punto di vista tecnico/tecnologico, meditiamo ormai da tempo. Non diverremo un altro blogger, pur rimanendo fermi nell’intenzione di fare di Fucine Mute una community ove la partecipazione dei lettori divenga più massiccia che in passato; manterremo ad ogni modo il controllo sui contenuti, o snatureremmo l’essenza stessa del nostro essere rivista. Una volta ripristinati chat e forum (presto, vedrete, nel frattempo scusate il disagio) aggiungeremo ulteriori servizi per una fruibilità attiva di Fucine Mute e dei suoi articoli. Soprattutto i giovani musicisti, videoartisti, fumettisti / pittori / grafici, scrittori / poeti in cerca di una vetrina e di un pubblico responso (nonché di una visibilità i cui dati non ripeto poiché lo abbiamo già fatto fin troppe volte) stiano all’erta, poiché le rispettive sezioni del sito diverranno finalmente operative ad ampio raggio.

    Agli operatori di settore (in particolare ad editori e case discografiche che periodicamente o meno ci inviano materiale) rendiamo noto, nell’attuale difficoltà di seguire regolarmente la sezione “recensioni”, che verranno dotati su richiesta di un account riservato per la pubblicazione di comunicati, e che il materiale inviato diverrà patrimonio associativo a disposizione dei tesserati per la consultazione ed il prestito. Al tempo stesso, anche per garantire l’interesse per i nostri lettori, ci riserviamo di privilegiare chi si rendesse disponibile a coadiuvare le nostre iniziative collaterali alla mera recensione, quali interviste all’autore, possibilità di ritrasmissione in streaming dei brani musicali, pubblicabilità di gallerie on line… Aiutateci quindi a lavorare meglio e a rendere ancora più stimolanti i frutti della vostra attività.

    Concludo riprendendo l’esordio: assumo con onore ed una punta di orgoglio il ruolo appartenuto ad una persona che ho conosciuto e stimato. Lo faccio con senso di responsabilità verso il progetto a me più caro tra i molti che impegnano le mie lunghe giornate di fronte ai monitor, nella speranza – ma sono fiducioso – di rivelarmi all’altezza del compito. A voi quello di decidere di seguirci ancora; oggi vi abbiamo fornito ulteriori ragioni per continuare a farlo, e per divenire lettori ancor più propositivi.

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