Tra le molteplici iniziative volte a conservare il ricordo della Shoah, Fucine Mute sceglie di presentare i filmati delle testimonianze degli ex-deportati (nei campi di sterminio, di concentramento e nei lager), rese sul palco del Teatro Miela di Trieste.
27 gennaio 2003 – Giornata della Memoria
Legge 20 luglio 2000, n. 211
“Istituzione del “Giorno della Memoria” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 177 del 31 luglio 2000
Art. 1.
1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Art. 2.
1. In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinchè simili eventi non possano mai più accadere.
Note biografiche:
Giorgio Nathan Wiesenfeld è stato presidente della comunità ebraica di Trieste.
Autrice di Auschwitz è di tutti, Marta Ascoli è stata deportata dalla dalla Risera di S. Sabba ad Auschwitz e Bergen Belsen.
Giovanni Talleri fa parte dell’ADPPIA (Associazione Deportati e Perseguitati Politici Italiani Antifascisti). Venne arrestato a Trieste e deportato in Germania in un lager: in inverno e a trenta sottozero.
Antonio Onofrio racconta la sua esperienza con i medici del campo di concentramento dove fu deportato. E’ membro dell’ADPPIA (Associazione Deportati e Perseguitati Politici Italiani Antifascisti).
Fabio Forti fu deportato in Istria e messo ai lavori forzati per costruire una linea difesa contro lo sbarco alleato.
Riccardo Goruppi, vicepresidente ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati Politici nei Campi di Sterminio Nazisti) di Trieste. E’ stato prigioniero a Dachau, Leonberg (sottocampo di Natzweiler), Muhldorf e Kaufering (sottocampi di Dachau); racconta un episodio del 2001, quando ha raccontato la sua esperienza agli studenti dell’Università di Stoccarda. Dopo 56 anni è tornato in Germania col suo nome e cognome sulla giacca, anziché col numero impressogli dalle SS. In qualche maniera è stata una riconciliazione.
Raffaello Camerini, costretto a lavoro coatto in Istria tra il ’40 e il ’43. Perseguitato perché di confessione ebraica. Sfuggito 14 volte alla cattura nazista.
Ernesto Arbanas venne deportato Dachau nel 1944 come oppositore politico. Presidente della sezione Trieste dell’Associazione Nazionale Ex Deportati.
Nota per i lettori: il “Coroneo” è il carcere di Trieste.
Si ringrazia per la gentile concessione dei materiali audiovisivi il sig. Marco Coslovich.
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