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Scrittura

Giulio Mozzi

Absolute Blog Meeting, opinioni

Poche domande secche a tre dei protagonisti di Absolute Blog Meeting, dibattito svoltosi a Monfalcone nell’ambito del festival internazionale di poesia AbsolutePoetry su utilità e potenzialità del connubio fra Poesia e blog.

Blog meeting ad Absolute Poetry

Gli intervistati sono Giulio Mozzi, curatore di Vibrisse, blog di “letture e scritture” concernenti il campo letterario italiano contemporaneo; Stefano Guglielmin, curatore unico di blanc de ta nuque , che presenta autori già editi e i loro testi e Vincenzo Della Mea che porta la firma di PoEcast, aggregatore di blog di poesia.

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Nicola Pacor (NP): Partendo da quanto lei ha detto questa mattina: “Internet è un mezzo per fare alcune cose, altre no”. Che cosa è possibile fare o non fare?

Giulio Mozzi (GM): Internet permette una grande quantità di relazioni ma la maggior parte di queste ha una caratteristica di labilità, di effimero: si può costruire soltanto una gamma limitata di relazioni. È possibile far passare materiale di grande qualità ma è molto difficile rendersi conto di chi poi vi accede. Secondo me, quindi, la caratteristica più importante di ciò che si può fare in internet è proprio la messa a disposizione delle fonti, un gesto di gratuità. Trovo inoltre che sia stata fatta molta retorica sull’interattività, lo scambio e le relazioni, che invece mi sembrano più difficoltose. Credo sia molto più utile e interessante vedersi di persona faccia a faccia piuttosto che avere a che fare con una folla in un solo istante.

NP: Questa mattina si è parlato di blog come possibilità di ovviare alle difficoltà editoriali che esistono in Italia per la poesia. Si discuteva, però, anche del poco valore che si assegna a una pubblicazione in internet, appunto per la mancanza di filtri che è tipica della rete. Secondo lei vale la pena tentare questa via editoriale? Che valore possono avere le opere informatiche?

GM: La cosa da fare è la seguente: chi dovesse riuscire a conquistare una certa autorevolezza dovrebbe diventare molto altruista e indicare agli altri quanto d’interessante possano incontrare sulla rete. In questo modo andrebbero a fare da “filtro”, un filtro positivo che tenda a valorizzare piuttosto che fare critica. Penso questo sia un argomento molto importante e probabilmente ne parleremo nella seconda parte della discussione odierna. Quanto alla poesia, ne è necessaria una massa, una grande quantità: io sono favorevole anche al volantinaggio, alle poesie stampate sugli scontrini, a creare una quantità grazie alla quale la poesia non si estingua com’è successo a certe specie animali. Questo è attualmente il mio intento.

NP: Qual è la linea editoriale di Vibrisse?

GM: Vibrisse è un sito che esiste da un paio d’anni ma che è nato dal lavoro prima svolto con un’omonima newsletter, figlia appunto del cambiamento tecnologico. Ora Vibrisse è essenzialmente un bollettino d’informazione su temi di letteratura a livello globale, che cerca di rivolgersi a una fascia di persone intermedia e di abbandonare i toni specifici. Vorrebbe appunto fornire informazioni che interessino il numero più alto possibile di persone.

Downloading

NP: Lei diceva stamane di aver fatto una ricerca sugli autori che sono pubblicati su blog e di averli raccolti, erano un centinaio di autori. Parlava quindi del blog come possibilità editoriale per lanciare delle personalità.Che impressione ha avuto sul livello qualitativo degli autori raccolti?

Stefano Guglielmin (SG): In realtà non ho fatto un’analisi dei testi, ho solo chiesto ai blogger di indicarmi quali sono stati gli autori che loro hanno maggiormente pubblicato, contando almeno due post per ogni autore. Su una ventina di blogger interpellati ha risposto una decina e il totale degli autori indicati era di circa un centinaio. Tutto questo indipendentemente dalla qualità, semplicemente vagliando il numero delle presenze, il che significa che evidentemente non è possibile organizzare una gerarchia di valori all’interno di questi cento nomi, anche se ci sono autori già entrati a far parte di un canone ufficiale. Ce ne sono degli altri, invece, non sono ancora “canonizzati” e certamente non sono ancora noti.
Il passo successivo che bisognerebbe portare avanti, nel quale vorrei impegnarmi possibilmente aiutato anche dalla docenza universitaria, è quello di creare una catalogazione e di stabilire una gerarchia di valori nel presente.

NP: A noi interessava capire come il suo blog si pone. Che cosa ricerca e che cosa vuole promuovere?

SG: Il mio blog è individuale, lo gestisco da solo. La linea la scelgo io e ciò si traduce nel pubblicare autori già in qualche modo affermati. Non faccio quindi un lavoro di ricerca e individuazione del nuovo ma presento principalmente autori che hanno pubblicato negli ultimi venti o trent’anni per Einaudi o per edizioni minori, mostrando in qualche modo ciò che esiste già. Pubblico anche articoli da riviste cartacee ora introvabili, in modo da mantenere viva una certa discussione sul fare poesia.

NP: È un po’ il lavoro che si fa in questo festival con la pubblicazione del cd rom di Baldus (ndr: un cd rom che raccoglie in formato digitale tutti i numeri della storica rivista di poesia Baldus): la possibilità di archiviare un gran numero di informazioni e di renderle pubbliche.

SG: Esatto. Sarebbe bello se ci fosse un archivio di riviste cartacee convertite in pdf, cosa che mi pare al momento manchi. Dovrebbero comunque occuparsene le redazioni.

Linking

NP: Balestrini ha fatto poesia col computer, lui diceva col calcolatore, quindi la questione era riferita al rimescolamento. Oggi c’è la possibilità di fare poesia utilizzando internet?

Vincenzo Della Mea (VDM): Io sono un informatico che fa poesia lineare mutuando termini e immagini da una lingua ben precisa, il linguaggio fortemente settoriale che è quello informatico, e portandoli in poesia. È il procedimento che uso nella mia ultima pubblicazione, Algoritmi per la Lietocolle. Quindi questo non è il mio campo.
È una via e non escludo che, in quanto tale, possa essere praticata, ma non la ritengo più fruttuosa di altre, perlomeno. La disponibilità enorme di materiale, il copyleft, le possibilità di condivisione, di sovrapposizione di materiali possono risultare utili. Conosco alcuni autori giovani che usano tuttora il computer per fare poesia: so che Adriano Padua è militante in questo campo, anche Massimo Orgiazzi ha esperienze di questo tipo, credo la chiami Google-Poesia.

Blog meeting ad Absolute PoetryPer far capire meglio, vorrei usare una similitudine che compare in una mia poesia. È di Eddington, un fisico che aveva cercato di descrivere quella probabilità infima eppure esistente che hanno un atomo o una molecola di uscire da un contenitore che ha una qualche apertura. Lui aveva raccontato di una scimmia che ha tempo infinito e batte sui tasti di una macchina da scrivere: prima o poi, finirà per scrivere l’Amleto. Statisticamente può succedere. Se portiamo questo esempio al suo margine estremo, ovvero il massimo della casualità creativa e la guida estrema che ha la poesia in forma chiusa, allora le vie sono tante e tutte possono produrre qualcosa.

NP: Questa mattina si è parlato poco delle possibilità della poesia multimediale in internet. Si è puntato piuttosto a vedere il blog come misura alternativa alla pubblicazione classica ma comunque entro canoni di poesia “lineare”. Secondo lei le possibilità di internet sono al momento limitate solo alla poesia scritta e non a forme comunicative più amalgamate come il videoclip di poesia o le registrazioni di poesia?

VDM: Internet è un ottimo strumento di trasporto per tipi di poesia che è quella scritta. Io stesso in POEcast riservo una sezione alle letture che gli autori fanno dei propri testi, che considero però sempre ausiliarie a quella individuale, che ritengo essere comunque la più importante. La difficoltà per questo genere di poesia credo non stia tanto nell’utilizzo di Internet, che di per sé si presta volentieri a questo stile espressivo, quanto piuttosto nella produzione stessa, ovvero sembra esserci una maggiore difficoltà produttiva rispetto alla poesia lineare o tradizionale.

NP: Che cos’è PoEcast?

VDM: PoEcast è l’aggregatore di poesia che curo, è un sito, o pagina web che dir si voglia, con la funzione di mettere assieme e segnalare quelli che sono i principali blog o siti di poesia attivi. Segnala le ultime addizioni, i nuovi argomenti. Da qui si può quindi accedere al blog che offre l’articolo o la pubblicazione. Si presenta come una pagina con molteplici link, un aggregatore che facilita e velocizza la navigazione all’utente.

Le foto pubblicate sono di Giulio Donini

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