// stai leggendo...

Musica

Quando una stella si spegne

Whitney HoustonNon si può morire invano. Non si può lasciare la propria vita perché l’inadeguatezza verso essa viene messa sotto pressione. Un tempo, lontano forse, gli uomini saggi consideravano gli artisti, le persone sensibili, da rispettare, da tutelare, da salvaguardare, perché in essi c’era il bene prezioso della creatività, della ricerca spirituale. Purtroppo non è più un caso che persone dotate di forte sensibilità, di una grande anima espressiva vengano messe sulla strada della irrealtà perché spesso sono schiacciate dal peso delle responsabilità, frutto delle irresponsabilità di un sistema che spolpa fino all’ultima oncia di anima. Oggi piangiamo Whitney Houston, qualche mese fa lo facevano per Amy Winehouse. Ma piangere non serve, perché la perdita di persone è sempre segno di una società che vive sull’immateriale e non tutela chi fa arte, anzi la mette a nudo ricambiando il tutto con il successo e con i soldi.

Il sistema americano dell’industria discografica è sempre più cannibalesco; purtroppo se da un lato ha inventato la musica pop e ha quindi aperto la strada a tutto un mondo importante, dall’altro il forte pressing degli ultimi anni, l’uso e il riuso di artisti particolarmente sensibili, la diffusione e lo spaccio di sostanze chimicamente mortali, ha reso l’arte del canto come un corpo privo dell’anima, dove ciò che conta è l’immagine, la presenza, la bella presenza. Quindi i capricci delle star, le crisi d’identità, tutto ciò che fa glamour, serve solo a spolpare l’anima degli artisti e spesso il risultato finale coincide con la morte della stella, che però non si spegne perché continua a brillare per i fan che si ostinano a tenere in vita chi non è più sulla terra. È un problema sociale; morire di droga, morire in una vasca da bagno, morire in una stanza d’albergo è il segno di una forte solitudine interiore.

Whitney Houston

Non esiste una rete sociale, non c’è un progetto di rafforzamento e cura per queste persone che sono lasciate ad un dolore infinito che spesso coincide con la perdita del successo o con la perdita della propria identità. Molto probabilmente voci preziose come quelle della Houston o della Winehouse avrebbero dovuto rimanere in quell’ambito della qualità di nicchia. La gabbia del pop mediatico è peggiore di un’arena dove solo chi ha la forza bruta riesce a sopravvivere. Nessuno però ha il coraggio di denunciare la solitudine di un artista, di comprendere che l’arte non è un prodotto da banco, ma qualche cosa di divino, dove forse c’è quella famosa scheggia di infinito che non capita a tutti. C’è chi diceva che i geni non nascono sempre e spesso non ci rendiamo conto di averli incontrati o avuti al fianco. Molte volte si è sordi e poco sensibili per capire la grande sofferenza in cui può trovarsi una voce che canta, un’anima che si esprime. Quello che conta è lo share delle apparizioni televisive, i dischi d’oro o di platino, il Grammy da vincere!
Purtroppo tutto ciò non appartiene alla vita reale ma a un mondo fatto spesso di fandonie che devono rispondere a quel plusvalore utile ad aumentare il capitale delle case discografiche. La tristezza, dopo che una persona bella muore, è sentire i sermoni di Vincenzo Mollica o della signora Celentano, o leggere le banalità della Pausini o di Mariah Carey.

L’unico tributo per una stella che si spegne è il silenzio. Con l’estrema speranza che questo pessimo sistema commerciale venga denunciato e demotivato, perché non si può speculare sull’arte a costo della morte: questo è il vero delitto.

 

Commenti

Non ci sono ancora commenti

Lascia un commento

Fucine Mute newsletter

Resta aggiornato! Inserisci la tua e-mail:


Leggi la rubrica: Viator in fabula

Articoli recenti

Pen Lettori Trieste: Punto di fuga di Mikhail Shishkin

Pen Lettori Trieste: Punto di fuga di...

Doc nelle tue mani 3: che il flashback sia con voi (fino allo sfinimento)

Doc nelle tue mani 3: che il...

Trieste Film Festival 2024

Trieste Film Festival 2024

Lascia che la carne istruisca la mente: Intervista a Anne Rice (II)

Lascia che la carne istruisca la mente:...

Lascia che la carne istruisca la mente: Intervista a Anne Rice (I)

Lascia che la carne istruisca la mente:...

Nel castello di Giorgio Pressburger al Teatro Stabile Sloveno di Trieste

Nel castello di Giorgio Pressburger al Teatro...

Lucca Comics & Games 2023: Incontro con Pera Toons

Lucca Comics & Games 2023: Incontro con...

Lucca (meno) Comics & (più) Games 2023:...

Lucca Comics & Games: Intervista a Davide Barzi

Lucca Comics & Games: Intervista a Davide...

Lucca Comics & Games 2023: Intervista a Matteo Pollone

Lucca Comics & Games 2023: Intervista a...

Il futuro (forse) del fumetto: Martin Panchaud

Il futuro (forse) del fumetto: Martin Panchaud

Femminismo all’ombra dello Shogun: Camille Monceaux

Femminismo all’ombra dello Shogun: Camille Monceaux

Lucca Comics & Games 2023: Intervista ad Andrea Plazzi

Lucca Comics & Games 2023: Intervista ad...

I quarant’anni della “scatola rossa”

I quarant’anni della “scatola rossa”

Trieste Science + Fiction Festival 2023: River

Trieste Science + Fiction Festival 2023: River

Trieste Science + Fiction Festival 2023: cortometraggi

Trieste Science + Fiction Festival 2023: cortometraggi

Il fiore del mio segreto (Almodóvar, 1995): la letteratura come seduzione

Il fiore del mio segreto (Almodóvar, 1995):...

Good Omens 2: amore e altri disastri

Good Omens 2: amore e altri disastri

The Plant: il romanzo incompiuto di Stephen King

The Plant: il romanzo incompiuto di Stephen...

The Phantom of The Opera per la prima volta in Italia

The Phantom of The Opera per la...

Pélleas e Mélisande di Claude Debussy: parodia del 1907

Pélleas e Mélisande di Claude Debussy: parodia...

Prigionieri dell’oceano (Lifeboat) di Alfred Hitchcock

Prigionieri dell’oceano (Lifeboat) di Alfred Hitchcock

Tutto il mondo è un Disco

Tutto il mondo è un Disco

Il commissario Ricciardi 2: quattro puntate di noia profonda

Il commissario Ricciardi 2: quattro puntate di...

Sanremo anche no

Sanremo anche no

Casomai un’immagine

lontano Urs Fischer galleria18 murphy-35 murphy-14 murphy-10 pm-34 mis1big Otrok08 holy_wood_13 holy_wood_12 cammello2 05-garcia lor-8-big opeklekt mar-20 p mccarroll13 malleus_04 007 004 ruz-06 kubrick-8 kubrick-55 17_pm 02 th-64 th-13 th-07 mar-31
Privacy Policy Cookie Policy