// stai leggendo...

Fumetto

Salgari: l’amico della Tigre

La copertina di "Sweet Salgari"A dispetto della coincidenza temporale per la quale la pubblicazione di Sweet Salgari avviene in corrispondenza con il centocinquantenario della nascita di Emilio Salgari e un anno dopo il centenario della sua morte, l’opera viene da molto più lontano ed il suo progetto ha accompagnato il suo autore, Paolo Bacilieri, per circa un decennio. Non è stata la comune origine veronese a spingere il fumettista trapiantato a Milano a dedicare un’opera biografica allo scrittore suo conterraneo. E non bisogna nemmeno pensare che la ragione per cui Bacilieri si è occupato di Salgari sia una smodata passione che l’abbia spinto a leggere e a studiare tutte le opere. No, i motivi sono altri e diversi. Il più importante è che Bacilieri considera Salgari come una specie di antenato, di avo, di bisnonno: suo e di tutti coloro che svolgono un mestiere che «si trova a metà strada tra la realtà e la fantasia sfrenata», come ha dichiarato lo stesso Bacilieri. Perché Salgari infatti fu il primo nel nostro paese a dedicarsi con impegno totale alla letteratura di Avventura, dando vita ad una sterminata schiera di personaggi e storie affascinanti. Ma, a dispetto di tanta prolificità e successo presso il pubblico, per lo più giovane, di fine Ottocento e inizio Novecento, i nobili nomi della letteratura ufficiale lo confinarono sempre ai margini, in un limbo senza dignità artistica. C’è una stretta analogia tra questa distanza forzosa e ingiusta fra letteratura nobile e la “fiction” e quella che oggi tanti pongono tra arte e fumetto, considerando il secondo alla stregua di mero banale intrattenimento. Opere come Sweet Salgari sono la dimostrazione concreta che quella distanza non esiste.

Questo fumetto è un tributo all’uomo, al padre di quel genere, l’Avventura, che, dopo la sua morte, non seppe trovare un erede in Italia nel campo della letteratura bensì in quello dei fumetti. Non è un caso infatti se il libro di Bacilieri è dedicato a Sergio Bonelli, scomparso l’anno scorso ad un secolo di distanza da Salgari, l’uomo che ha diretto la casa editrice fondata dal padre Gian Luigi nel 1940, che raccolse l’eredità dello scrittore veronese.

Da Sweet Salgari Sweet Salgari è una biografia dell’uomo Emilio Salgari: gli eroi delle sue opere non vi trovano spazio se non nelle loro citazioni che aprono, come didascalie, le varie parti di cui si compone il libro, ciascuna delle quali ripercorre una tappa della sua vita come una sorta di flashback rispetto al giorno del suo tragico suicidio, avvenuto il 25 aprile 1911. Evocativa la tavola d’apertura: un disegno a tutta pagina raffigurante le acque placide di un largo Po viste da un osservatore mentre le sta navigando. Per un momento, la didascalia che cita il Gange, tratta da I misteri della jungla nera, inganna il lettore proiettandolo dentro il romanzo di Tremal Naik, facendogli scambiare il profilo sinuoso della Mole Antonelliana sullo sfondo per quello di un mausoleo indiano. Ma è solo un istante, le tavole seguenti raffigurano con precisione architettonica le vie, i palazzi, le case del centro e della periferia di Torino, fino a portare il lettore dentro la casa di Salgari in quel tragico 25 aprile 1911.

I luoghi, le città abitate dallo scrittore, Torino, Verona, Venezia e Genova non sono solo uno sfondo, ma una sorta di vivo co-protagonista della storia, tanto precise e accurate sono le loro rappresentazioni nei disegni di Bacilieri. Si apprezza così lo straordinario lavoro di documentazione svolto dall’autore che lo ha portato a cercare fotografie e libri dell’epoca in diverse biblioteche, tra cui la Biblioteca civica di Verona.

Da Sweet SalgariOgni tappa della vita è aperta da una tavola con un disegno a tutta pagina raffigurante Salgari in età diverse ma sempre intento a disegnare o scrivere. Bacilieri lo ritrae in tutta la sua umanità, mettendone in luce i diversi aspetti della vita piccolo-borghese, spesso frustrante, che fu portato a vivere. Lo vediamo da ragazzo in Val Policella mentre affronta le acque di un fiume a bordo di un tino con l’obiettivo della grande avventura di raggiungere il mare. Tentativo frustrato vanamente dopo pochi metri sotto le risa denigratorie di un compagno di gioco. Le risa di scherno accompagnarono la crescita di questo bugiardo professionista che millantava di aver navigato diversi mari. A questo riguardo Bacilieri risolve simpaticamente e con disinvoltura l’episodio mai chiarito del suo imbarco a Venezia, all’età di diciannove anni, su una imbarcazione che lo avrebbe condotto nell’Adriatico sulle coste della Dalmazia fino a Brindisi.

Ma l’aspetto che più è sottolineato lungo il racconto è quello, simpatico e dolce da una parte, ma anche drammatico dall’altra, di travet della letteratura, o meglio dell’avventura, che le circostanze portarono Salgari ad incarnare. Lo scrittore veronese è forse il primo rappresentante di quella schiera di professionisti della penna che doveva produrre ad un ritmo quasi industriale per poter mantenere la propria numerosa famiglia. Bacilieri ce lo raffigura spesso mentre scrive indaffarato in mezzo ai figli che giocano, la moglie Aida vociante all’interno di stanze disordinate in quartieri piccolo-borghesi. Si sente tutta la fatica di doversi sobbarcare ore di lavoro per riuscire a tenere la famiglia fuori dalle condizioni di miseria. Al di là della tragica morte, la vita di Salgari è agrodolce, mediocre, senza eroismi, così come l’Italia del periodo che sta vivendo, chiusa fra due periodi importanti come quello eroico del Risorgimento e quello sanguinoso della Prima Guerra Mondiale.

I protagonisti di Cuore da Sweet SalgariLa morte, o meglio il fascino del suicidio, tuttavia, aleggia lungo tutto il libro. Bacilieri ce lo raffigura mentre Salgari, ventitreenne, viene inviato come cronista di nera sul luogo dove giace il cadavere suicida di un famoso esploratore da lui tanto ammirato; oppure quando, più anziano, lo scrittore si reca sulla tomba di un altro viaggiatore di luoghi lontani, morto anch’egli di propria mano. La morte si prende la scena, in tutta la propria tragicità e crudezza, nelle pagine in cui Salgari si toglie la vita: Bacilieri non risparmia i dettagli cruenti dell’atto estremo. Contraltare di questo pugno nello stomaco sono le tavole finali, quasi felliniane, dove l’autore raffigura i funerali dello scrittore. Bacilieri immagina un corteo lunghissimo di ragazzi, alcuni dei quali anche di fantasia come i protagonisti di Cuore, e di gente del popolo che accompagnano il feretro del creatore di tante fantastiche avventure in luoghi affascinanti ed esotici, lungo le vie avveniristiche della fiera internazionale che si teneva in quell’anno a Torino. Uno scenario assurdo e irreale ma senz’altro più azzeccato e coerente con la figura di Salgari di quanto potrebbe essere stato un austero cimitero monumentale.

L’umanità del protagonista emerge anche dai grandi primi piani, che lo raffigurano nella sua crescita da giovane ad anziano, con uno sguardo che si trasforma da vitale ed energico all’inizio a triste e dolce alla fine. La tavola è costruita in modo molto eterogeneo, con le vignette che variano di numero e di costruzione da una pagina all’altra. Molto interessanti le tavole con una vignetta a pagina intera sovrapposta ad altre più piccole quadrate, che sottolineano particolari della scena principale rendendola più viva e dinamica (a pagina 80 e 81, 95 e 107). O altre ancora caratterizzate da piccole vignette quadrate poste in alto e in basso sulla pagina, che catalizzano l’attenzione del lettore sulla grande vignetta centrale, raffigurante il momento culminante di quella parte di racconto (a pagina 40 e soprattutto a pagina 96). Da ricordare anche la coppia di tavole a pagina 134 e seguente, che raffigurano il passaparola silenzioso tra diverse persone del rinvenimento del cadavere di Salgari: un bisbiglio che collega sei individui che ascoltano dal precedente e riferiscono al successivo in una sorta di telefono senza fili che parte dalla ragazza che ha trovato il corpo esanime fino al commissario che, appresa la notizia, chiama con cipiglio un suo sottoposto. Al solito di Bacilieri anche il lettering è molto curato costituendo spesso un disegno dentro il disegno.

Da Sweet SalgariSweet Salgari è forse una delle opere meno sperimentali dell’autore che, in altri lavori, si è curato meno di assecondare il lettore con la linearità della storia. Qui invece c’è un perfetto equilibrio tra testo e disegni e la lettura è scorrevole dall’inizio alla fine, tenendo sempre alta l’intensità del racconto. Sweet Salgari è un piccolo capolavoro che a tratti anche commuove, che fa sentire la vicinanza e l’affetto dell’autore nei confronti dello scrittore veronese e suscita lo stesso sentimento nel lettore che, da ora in poi, si rivolgerà alla figura di Salgari con uno sguardo dolce e affettuoso. Lo stesso che la moglie Aida gli rivolse quando accettò la sua proposta di matrimonio, chiamandolo con tenerezza “Yanez, l’amico della tigre”.

Sweet Salgari

Autore: Paolo Bacilieri
Editore: Coconino Press – Fandango
Collana: Progetto 900
Colore: B/N
Formato: cm 17×24
Pagine: 160
Prezzo: € 17,50
Rilegatura: brossurato
ISBN: 9788876182068 

Paolo Bacilieri, nato a Verona nel 1965, è uno dei narratori a fumetti più originali degli ultimi 25 anni. Diplomatosi presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, esordisce nel mondo del fumetto nel 1982 collaborando con Milo Manara. La sua prima storia, pubblicata in Francia da Casterman e in Italia su Corto Maltese, è Il tesoro degli Imbala, del 1986, a cui fa seguito, nel 1988, Barokko. Nel 1994 Bacilieri realizza Durasagra – Venezia über alles, e due anni dopo pubblica The Supermaso Attitude. Nel 1997 compare sulla rivsta Blue quello che diventerà il suo personaggio più conosciuto, Zeno Porno, le cui storie verranno poi raccolte nei due volumi Zeno Porno (2005) e La magnifica desolazione (2007) entrambi per la Kappa Edizioni. Su testi di Franco Busatta illustra Patty Paradise – Le avventure di Patty Pravo (2000) e Scusa Sadik, hai visto Diabolik? – Un cocktail di fumetti neri (2001), entrambi per l’Editrice PuntoZero. Lavora per le testate Napoleone (dal 1999 al 2006) e Jan Dix (2008-09) della Sergio Bonelli Editore. Nel 2005 vince come miglior autore completo il Premio Gran Guinigi assegnato dal salone Lucca Comics & Games.

Nel 2008 pubblica per la Kappa Edizioni la raccolta di disegni in forma di diario Canzoni in A4. La sua ricerca creativa prosegue disegnando Adiós Muchachos, sui testi di Matz per la rilettura del romanzo di Daniel Chavarría (edito in Francia da Casterman nel 2011 e in Italia da Rizzoli-Lizard nel 2012) e culmina nell’attesissimo capolavoro della maturità, Sweet Salgari (2012).

Blog dell’autore: sweetsalgari.blogspot.com

Commenti

Trackbacks/Pingbacks

  1. […] stesso vale per Sul pianeta perduto, il romanzo a fumetti di Antonio Serra e Paolo Bacilieri, edito dalla Sergio Bonelli Editore e distribuito nelle edicole italiane a partire dal 30 ottobre. […]

  2. […] tuo amico. Anche tu, alla pari di Paolo Bacilieri, autore dell’affettuoso omaggio a fumetti Sweet Salgari, consideri Salgari come una specie di antenato, di avo, di bisnonno: tuo e di tutti coloro che […]

  3. […] Bacilieri ha dichiarato che Emilio Salgari (cui ha dedicato l’affettuosa biografia a fumetti Sweet Salgari) è come se fosse il bisnonno dei fumettisti, cioè di tutti quelli che fanno questo lavoro sospeso […]

Lascia un commento

Fucine Mute newsletter

Resta aggiornato! Inserisci la tua e-mail:


Leggi la rubrica: Viator in fabula

Articoli recenti

Doc nelle tue mani 3: che il flashback sia con voi (fino allo sfinimento)

Doc nelle tue mani 3: che il...

Trieste Film Festival 2024

Trieste Film Festival 2024

Lascia che la carne istruisca la mente: Intervista a Anne Rice (II)

Lascia che la carne istruisca la mente:...

Lascia che la carne istruisca la mente: Intervista a Anne Rice (I)

Lascia che la carne istruisca la mente:...

Nel castello di Giorgio Pressburger al Teatro Stabile Sloveno di Trieste

Nel castello di Giorgio Pressburger al Teatro...

Lucca Comics & Games 2023: Incontro con Pera Toons

Lucca Comics & Games 2023: Incontro con...

Lucca (meno) Comics & (più) Games 2023:...

Lucca Comics & Games: Intervista a Davide Barzi

Lucca Comics & Games: Intervista a Davide...

Lucca Comics & Games 2023: Intervista a Matteo Pollone

Lucca Comics & Games 2023: Intervista a...

Il futuro (forse) del fumetto: Martin Panchaud

Il futuro (forse) del fumetto: Martin Panchaud

Femminismo all’ombra dello Shogun: Camille Monceaux

Femminismo all’ombra dello Shogun: Camille Monceaux

Lucca Comics & Games 2023: Intervista ad Andrea Plazzi

Lucca Comics & Games 2023: Intervista ad...

I quarant’anni della “scatola rossa”

I quarant’anni della “scatola rossa”

Trieste Science + Fiction Festival 2023: River

Trieste Science + Fiction Festival 2023: River

Trieste Science + Fiction Festival 2023: cortometraggi

Trieste Science + Fiction Festival 2023: cortometraggi

Il fiore del mio segreto (Almodóvar, 1995): la letteratura come seduzione

Il fiore del mio segreto (Almodóvar, 1995):...

Good Omens 2: amore e altri disastri

Good Omens 2: amore e altri disastri

The Plant: il romanzo incompiuto di Stephen King

The Plant: il romanzo incompiuto di Stephen...

The Phantom of The Opera per la prima volta in Italia

The Phantom of The Opera per la...

Pélleas e Mélisande di Claude Debussy: parodia del 1907

Pélleas e Mélisande di Claude Debussy: parodia...

Prigionieri dell’oceano (Lifeboat) di Alfred Hitchcock

Prigionieri dell’oceano (Lifeboat) di Alfred Hitchcock

Tutto il mondo è un Disco

Tutto il mondo è un Disco

Il commissario Ricciardi 2: quattro puntate di noia profonda

Il commissario Ricciardi 2: quattro puntate di...

Sanremo anche no

Sanremo anche no

Trieste Film Festival 2023: cortometraggi

Trieste Film Festival 2023: cortometraggi

Casomai un’immagine

33 Ammaestrati 2011 Edgar Allan Poe Dog Eat Dog 02 sla-gal-4 sla-gal-1 pm-24 Otrok06 Pb640 cip-07 fanny cas-15 cas-01 34 sir-15 32 piccini_10 bon_04 thole-08 kubrick-81 kubrick-55 kubrick-53 04_pm th-63 th-51 th-37 th-35 th-25 sir-22
Privacy Policy Cookie Policy