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Scrittura

Il ritorno delle storie di Luis

Luis Sepúlveda

Storia di un gatto e del topo che diventò suo amicoL’incontro con le storie di Luis Sepúlveda è avvenuto molti anni fa, ai tempi dell’infanzia. All’epoca, la sua notorietà arrivò con la pubblicazione del libro Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare: un successo senza precedenti per un volume da molti considerato per bambini, ma che, in realtà, parlava benissimo anche agli adulti.

Oggi, a distanza di molti anni, ritrovo – con delizia, lo ammetto – l’ultima storia nata dall’inventiva letteraria dell’autore spagnolo: Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico (Guanda, 2012). Un libro di grande successo, con oltre due milioni di copie vendute in pochi mesi. Come al tempo della gabbianella, appena si prende in mano questo libretto, se ne gusta la copertina e se ne sfogliano le prime pagine – con raffigurati qua e là piccoli e semplici disegni – sembra proprio di vedere un libro dedicato ai più piccoli. E, ancora una volta, oggi come allora, corro un rischio che, dopo la lettura delle veloci e deliziose ottantasei pagine, scoprirò non avere fondamenti. 

In realtà, in questo rapido flashback di tempi e momenti oramai trascorsi, una nota dolente bisogna registrarla sin dal titolo. Infatti, la traduzione in italiano dallo spagnolo scelta dall’editore non rende affatto giustizia al testo ed ai suoi protagonisti. Il perché è presto detto: ne viene dimenticato uno! La storia racconta le vicende del giovane Max, del suo inseparabile amico nonché gatto Mix e del furbetto topolino Mex; e proprio per riconoscere loro il ruolo che gli spetta nel racconto, Luis ci aveva visto giusto, scegliendo come titolo Historia de Mix, de Max y de Mex. L’italiano, invece, lingua superba se usata con diligenza, ha voluto essere più commerciale, attraente per il pubblico di lettori-consumatori, richiamando agli splendori il successo, appunto, della gabbianella di qualche anno fa.

Per fortuna, le noti negative di questo breve racconto si esauriscono qui, all’inizio, perché la lettura di queste coinvolgenti pagine scivola via liscia, come la sensazione che lasciano sulle dita. È una storia che potrebbe tranquillamente accomunare qualsiasi bambino, ragazzo, adolescente e adulto che nella propria vita abbia avuto un gatto come un animale domestico, considerandolo un vero membro della famiglia, oltre che un amico. Max, il giovane che nella realtà è il figlio di Luis, cresce fino all’età adulta in compagnia di Mix, vero gatto della famiglia Sepúlveda, dalla folta pelliccia nera sull schiena e bianca sul petto, pieno di vitalità e di voglia di arrampicarsi dovunque, dai rami degli alberi ai tetti. I due, racconta Luis, sono veri amici.

Max si prendeva cura di Mix, e Mix si prendeva cura della dispensa, perché i topi non si avvicinassero alla scatola di cereali di cioccolato, i preferiti di Max. Anche se non c’erano topi in casa, Mix svolgeva volentieti il compito di guardiano della dispensa, perché sapeva che Max era suo amico e un amico si prende cura di ciò che piace all’altro.

Historia de Max, de Mix, y de MexQuesto rapporto, anche se formato da sei zampe, poggia su un sentimento vero e solido, come può essere solo una vera amicizia. Luis riesce, coinvolgendo un gatto e un ragazzo, a descrivere come ancora oggi una relazione così genuina possa essere reale in una società che sempre più dimentica i legami e punta troppo su materialismo e individualità. E, soprattutto, l’autore ci ricorda come rapporti simili ancora esistano e accomunino non solo moltissimi gatti ai loro rispettivi padroni, ma anche molte persone a due zampe.

La ricerca della semplicità può essere considerata come il filone che sorregge tutta la narrazione del racconto. Nessuna complicazione, nessun colpo di scena, nessun intervento improbabile: solamente una storia vera, semplice e genuina. Questa è la formula del successo per un racconto che deve poter portare il lettore a rivivere momenti velici della propria vita, a ricordare i bei tempi andati della fanciullezza e dell’adolescenza poi. Tutto senza rimpianti, senza rimorsi, e solo con gioia e serenità. Eppure, tornando al racconto, gli anni passano, per i lettori come per il giovane Max, che divenuto diciottenne non si è dimenticato del suo gatto Mix, oramai anziano.

Il tempo dei gatti è diverso da quello delle persone. Con il passare degli anni, lentamente, Max divenne un giovane uomo pieno di progetti e sogni. Anche Mix cambiò e con minore lentezza divenne un gatto anziano. A Max piaceva pensare che nessun uccello vola appena nato, ma arriva il momento in cui il richiamo dell’aria è più forte della paura di cadere e allora la vita gli insegna a spiegare la ali.

Proviamo a porci una domanda: quanti non si riconoscono in una frase come questa? Quanti non hanno provato le stesse sensazioni una volta raggiunta la maggiore età? Pochi, probabilmente. Ed ecco che ritorna la magia di Luis, che riesce a sintetizzare in così poche righe un’esperienza di vita così diffusa e a tutti molto cara, come il distacco dalla famiglia per approdare sulle sponde della vita. Raccontata con una delicatezza assoluta, priva di qualsiasi nostalgia ed anzi piena di entusiasmo e felicità. E chi sceglie l’autore come portavoce di questi sentimenti? Il gatto Mix, che segue il suo giovane amico nella nuova sfida, accompagnandolo e sempre rispettandolo, perché “un amico capisce i limiti dell’altro e lo aiuta”.

Ci prova Luis a tenere lontana la tristezza e le sue dolenti note, ma è compito arduo per uno scrittore non lasciare che questa invada le proprie pagine. Così, un giorno, Max scopre che il gatto Mix è diventato cieco, dopo averlo visto sbattere contro una scatola piena di libri riposta sul pavimento. “I veri amici si prendono sempre cura dell’altro”, e mai questa frase suona più vera alle orecchie del lettore. Nel momento del bisogno, della difficoltà, gli amici, quelli veri appunto, non abbandonano la nave, ma si dimostrano temerari e coraggiosi, credendo nell’amicizia e nel valore che rappresenta. Ancora una volta, una riflessione valida per un rapporto tra gatto e uomo così come tra persone vere.

Gatto e topoDalle difficoltà, tuttavia, si esce sempre, per permettere alla vita di ricominciare e riprendersi. E così, il gatto Mix, che a causa della cecità aveva sviluppato molto bene gli altri sensi, tra cui l’udito, incontra l’ultimo dei protagonisti della nostra storia: il topolino Mex. Furbetto eppure un po’ ingenuo, questo buffo animale, da sempre timoroso del suo nemico giurato gatto, rappresenta un vero e proprio ritorno alla vita per il gatto Mix. Quando le difficoltà sembrano insuperabili o pressanti, Luis ci offre una visione delle cose con un’ottica completamente differente: fidarsi di coloro di cui, sul momento, si diffida. Anche così possono nascere nuovi legami a cui, magari, non avremmo mai pensato prima, e la storia di Mix e Mex lo dimostra pienamente: un gatto cieco che, grazie al suo amico topo, riesce di nuovo a godersi la libertà persa, ad uscire per respirare l’aria fresca dopo un periodo piuttosto triste. 

Il topino Mex, infatti, conquistatosi la fiducia del gatto Mix, diviene i suoi occhi, la guida per muoversi liberamente ovunque avessero voluto.

I veri amici si aiutano a superare qualsiasi difficoltà e così, quando arrivarono all’ultimo piolo della scala, il piccolo topo aggrappato al pelo sul collo del gatto lo informò che stavano per sfiorare la botola.

E dal bordo di quella botola, Mix e Mex diventano amici inseparibili per lungo tempo, uno bisognoso dell’altro, per sostenersi, per aiutarsi e per farsi del bene a vicenda.

Gatto e topo

Eccola la morale di Luis: non abbandonare mai la speranza, non lasciarsi mai andare alla tristezza e allo sconforto, perché la svolta può essere dietro l’angolo e dove meno te lo aspetti.

Per tutto il tempo – lungo o breve, non importa, perché la vita si misura dall’intensità con cui si vive –, che il gatto e il topo trascorsero assieme, Mix vide con gli occhi del suo piccolo amico e Mex fu forte grazie al vigore del suo amico grande. E i due furono felici, perché sapevano che i veri amici condividono il meglio che hanno.

E Luis questo ce l’ha insegnato, oggi come tanti anni fa, davvero molto bene.

Luis Sepúlveda è uno scrittore, giornalista, sceneggiatore e regista cileno.

Durante il periodo della dittatura del generale Pinochet, in Cile, Sepúlveda è stato rinchiuso in carcere per motivi politici, essendosi sempre battuto contro la ferocia del governo dittatoriale del generale. Dopo la caduta della dittatura, lasciò il Cile per girare il mondo, trasferendosi in altri paesi dell’America Latina e in Europa, in Spagna, dove ora risiede stabilmente.

Uno dei suoi libri di maggior successo in Italia è Storia di una gabbianella e di un gatto che le insegnò a volare (1996), pubblicato da Salani.

Titolo: Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico

Autore: Luis Sepúlveda

Traduzione: I. Carmignani

Editore: Guanda

Collana: Narratori della Fenice

Pagine: 86

Prezzo: € 10,00

Data di pubblicazione: 2012

ISBN: 8823503337

ISBN 13: 9788823503335

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