// stai leggendo...

Percorsi

Il segreto è l’amore. Chaa Creek, un tempio della sostenibilità nella giungla del Belize

“The secret is love” dichiara radiosa Lucy, una donna che, insieme al marito Mick, ha fatto del suo sogno di vita un modello di turismo sostenibile famoso in tutto il mondo. I coniugi Fleming – americana lei, inglese lui – si sono trasferiti in Belize, in Centro America, negli anni Settanta e hanno iniziato la loro avventura praticamente dal nulla, come semplici fattori.

tempio maya

Si son messi a coltivare in mezzo alla giungla, nella parte centrale del Paese, il Cayo district, un ambiente montuoso, ricco di foreste e corsi d’acqua. Oltre trent’anni fa la loro tenuta consisteva in un campo, una capanna e qualche acro di terra comprato una sera al bar. Ogni settimana trasportavano in canoa i propri ortaggi al mercato di San Ignazio, il più vicino centro abitato, proprio come facevano i maya mille anni prima. All’epoca non esistevano strade di accesso alla loro proprietà: la prima, a tutt’oggi non asfaltata, sarebbe stata realizzata dagli ingegneri dell’Esercito britannico nel 1983.

Stagione dopo stagione, le semine e i raccolti dei Fleming sono diventati sempre più abbondanti. Il piccolo mondo a cui hanno deciso di dare forma è cresciuto, si è fatto più articolato. Oltre alla fattoria e alla loro abitazione, si sono aggiunti alcuni modesti cottage per gli ospiti, costruiti con materiali naturali reperiti sul posto. Poi sono arrivati i primi turisti. Accoglienza spartana, immersi – si potrebbe tranquillamente dire “isolati” – nella natura, consumando prodotti coltivati lì.

L’esperienza in mezzo alla giungla ai visitatori piaceva, la serena e un po’ folle determinazione dei Fleming conquistava. Così gli ettari della proprietà sono cresciuti. La struttura, perfettamente inserita nell’ambiente circostante, si è allargata. Anche la comunità locale è divenuta sempre più partecipe del progetto, grazie al quale si stavano creando nuovi posti di lavoro.

Attorno alla tenuta hanno iniziato a svilupparsi non soltanto attività agricole ma anche turistiche, culturali, artigianali e formative. I coniugi Fleming sono riusciti a valorizzare l’ambiente che li ha accolti senza deteriorarlo, producendo allo stesso tempo benessere in un’area che fino a qualche anno prima era poco sfruttata turisticamente. Hanno creato nuove risorse dal nulla, con passione e lungimiranza. Si sono aperti al mondo, puntando allo stesso tempo all’autosufficienza e alla preservazione del patrimonio naturale del quale sono divenuti custodi.

cottage

Oggi Lucy e Mick sono proprietari di una tenuta di 365 ettari, “uno per ogni giorno dell’anno” amano dire i loro dipendenti. La proprietà è stata dichiarata Riserva Naturale e porta il nome di Chaa Creek. Negli anni il loro progetto di vita è diventato un modello di turismo sostenibile riconosciuto da certificazioni verdi e organizzazioni ambientali (da Green Globe a Rainforest Alliance), apprezzato dai visitatori di tutto il mondo, da associazioni di settore e dalla stampa internazionale. Dal National Geographic alla CNN, in moltissimi hanno parlato di loro. Più volte sono stati assegnati alla struttura premi come miglior “ecolodge”, “destinazione avventurosa” e “green hotel”.

Il lodge Chaa Creek, raggiungibile in circa venti minuti di macchina partendo da Sant’Ignazio, è strutturato come un piccolo villaggio di costruzioni indipendenti ed ecocompatibili. Le stanze sono sostanzialmente degli appartamentini che riprendono le architetture tradizionali a capanna, rigorosamente addobbate per gli ospiti con fiori freschi di giornata che vengono coltivati nella proprietà. Il nucleo principale di costruzioni si sviluppa attorno a un piccolo negozio, una piscina e un ristorante. Cibo e bevande vengono preparate per lo più con gli ingredienti biologici coltivati nella vicina fattoria gestita da Mick insieme alla comunità maya, che provvede quasi interamente al fabbisogno alimentare della comunità. Di recente, all’offerta “alberghiera” dell’eco lodge si è aggiunta una più frugale area campeggio, poco distante dal nucleo di cottage e accessibile ai viaggiatori che hanno una minore disponibilità economica.

scuderiaCi sono una scuderia che propone escursioni a cavallo e un piccolo porticciolo con rimessa costruito sul fiume Macal, che fa da confine naturale della proprietà e si può percorrere in canoa accompagnati da una guida locale, arrivando fino a San Ignacio. Accanto alla scuderia sono state costruite una piccola segheria con falegnameria annessa dove vengono realizzati tutti i suppellettili, le canoe e qualsiasi altra struttura in legno di cui ci sia bisogno. L’intento è chiaro: ridurre al minimo possibile la necessità di rivolgersi all’esterno per beni di prima necessità e non. Si tratta insomma di un piccolo villaggio quasi autosufficiente che dà lavoro (e alloggio se necessario) a 130 persone tra guide, personale di servizio e agricolo.

Una volta risolte le necessità logistiche, di sopravvivenza e impostato il proprio progetto turistico, Mick e Lucy hanno scelto di dedicarsi al produrre cultura. Hanno sviluppato nel tempo iniziative legate all’educazione ambientale e alla formazioni in senso lato: si possono visitare all’interno della proprietà un piccolo museo di scienze naturali e una spettacolare fattoria dedicata all’allevamento di farfalle tropicali che sembra uscita da un libro di fiabe. Esiste addirittura un piccolo centro conferenze utilizzato per incontri e corsi di formazione rivolti alle scuole, ai dipendenti e alla comunità che vive nelle aree limitrofe. Gli incontri tematici riguardano soprattutto l’ambiente, la flora, la fauna e la sua preservazione ma non soltanto. Parte dei proventi del lodge servono anche a finanziare borse di studio riservate alla popolazione locale e sono numerosi i progetti educativi che hanno preso vita grazie ai fondi stanziati dai Fleming.

Alcuni degli studenti che hanno terminato il percorso di studi hanno poi trovato lavoro nella struttura stessa, soprattutto in veste di guide e accompagnatori turistici. Non è quindi un caso che il personale impiegato a Chaa Creek sia paziente, cordiale e dia l’impressione di sentirsi partecipe di un progetto che è assieme economico, ambientale e socioculturale. Tutto è curato, tutto è volto a creare un clima di distensione, di comunione con la natura.

Nel tempo libero, i visitatori possono rilassarsi nel centro benessere oppure dedicarsi ad attività sportive ed escursioni nei dintorni. Ci sono molti siti archeologici e turistici tra i quali scegliere: dall’avventurosa incursione archeo-speleologica all’Actun Tunichil Muknal alle maestose rovine di Tikal, in Guatemala, che si raggiungono in sole tre ore di minibus. Il sito maya più celebre del Paese è quello chiamato La Manai, che si raggiunge risalendo in barca a motore il fiume New River, immerso in una fittissima vegetazione. Molti belli sono anche il sito Xunantunich, con El castillo, che svetta per 40 metri sopra gli alberi, e la grande città maya di Caracol.

tempio

Rimanendo all’interno della Riserva di Chaa Creek, invece, si possono fare escursioni guidate nella giungla lungo dei tracciati che attraversano la fitta vegetazione tropicale. Le guide della tenuta hanno una solida preparazione professionale e un ricco bagaglio culturale, soprattutto per quanto riguarda le scienze naturali spaziano da nozioni di botanica a conoscenze approfondite di zoologia. I visitatori possono esplorare i dintorni a cavallo, in mountain bike o a piedi. Vengono proposte quotidianamente anche attività di birdwatching e passeggiate naturalistiche, organizzate sia di giorno che di notte, in modo da intercettare anche gli animali che si muovono solo nelle tenebre.
Gli incontri che si possono fare sono incredibili: da scimmie a tarantole, da coloratissimi tucani – simbolo nazionale in Belize – a enormi iguane sospese a prendere il sole sui rami degli alberi.

Trascorrere alcuni giorni in mezzo a questo paradiso terrestre è stato come riscoprire una dimensione perduta, di forte contatto con la natura e con la parte istintiva, troppo spesso dimenticata, che sta dentro a ognuno di noi. Pur alloggiando in una struttura a cinque stelle, confortevole e sicura – dove hanno soggiornato anche la famiglia di Bill Gates mentre lui veleggiava nel Mar dei Caraibi, o il principe Herny prima che diventasse padre – ci si sente in un contesto selvaggio e imprevedibile. I cottage degli ospiti hanno alcune pareti parzialmente aperte: si è separati da ciò che sta fuori solamente da grandi zanzariere. Si prova quindi una sensazione fortemente immersiva.

Per moltissimi turisti si tratta di abbandonare le artificiali e asettiche barriere urbane per lasciarsi avvolgere in un’esperienza sensoriale molto più ricca, più viva, più complessa. Soprattutto la notte, quando si sentono una varietà di rumori e di versi incredibili. Scimmie, rettili, svariate specie di uccelli e piccoli roditori sembrano a un passo da te, e molto spesso è davvero così. La prima sera non sono quasi riuscita a dormire per l’eccitazione suscitata dalla scoperta di questa straordinaria dimensione acustica, così vibrante nel buio fittissimo della giungla tropicale. Stavo distesa nel mio letto ma vigile, concentrata a cogliere quei suoni nuovi attorno a me, spaventosi e allo stesso tempo così affascinanti. Percepivo un intero universo esistere là fuori, esotico eppure familiare. C’era continuità tra me e il resto, sentivo la gioia di farne parte.

canoe

Viaggiare significa anche e sempre riscoprire se stessi e allo stesso tempo dimenticarcene, rimettere in discussione la propria identità, abbandonare con leggerezza il proprio ego. Significa, forse e soprattutto, abbandonarsi alle emozioni e ai sogni. E la storia di Chaa Creek è proprio la storia di un bel sogno che si avvera.

“Ci sono voluti tanto impegno, costanza e fatica, certo, ma devi avere anche fortuna – dice Mick, con modestia. “La mia è stata quella di incontrare molto presto la persona giusta. E non sto parlando di Lucy!” aggiunge ridendo. È un alto omone biondo, abbronzato, dall’aria mite e lo sguardo calmo ma attento.

“Anche lei, certo, è stata la persona giusta, per altri versi, ma mi riferisco all’uomo che è stato per me un vero e proprio mentore. Mi ha insegnato come stare al mondo e devo a lui molto di ciò che sono. Prima del Centro America, ho fatto un’esperienza in Africa, da giovanissimo, che mi ha aiutato a capire molte cose”. Parla con tranquillità Mick. Ti dà subito l’idea di essere un uomo deciso, che sa quello che dice e che fa. Ce ne stiamo un po’ a chiacchierare degli incredibili rumori della giungla e della fattoria che lui segue con grande competenza. Siamo seduti insieme a far colazione al ristorante. Davanti a noi la gustosissima frutta che ogni giorno raccolgono fresca – ananas, papaya, banane – direttamente dagli alberi della tenuta. “Anche lo yogurt che stai mangiando lo abbiamo prodotto noi qui, con latte dei nostri animali” mi spiega.

“Per Lucy e me è stata una scelta spontanea sin dall’inizio puntare su un futuro legato alla natura e all’agricoltura. Alcune cose le sapevamo già coltivare quando siamo arrivati qui, altre le abbiamo imparate strada facendo. Ci è stato subito chiaro anche, venendo noi da realtà dove l’ambiente non era stato affatto protetto in virtù di un cosiddetto progresso, che fosse necessario impegnarsi a preservare per i posteri alcune grandi aree verdi. Abbiamo scelto un Paese dove fare questo con delle risorse economiche limitate all’epoca era ancora possibile, dove ci fossero abbondanza di risorse naturali e prospettive di crescita. Non avevamo una meta particolare in mente. È stata una scommessa e per fortuna è andata bene. Ci piaceva il Centro America e ci siamo subito innamorati del Belize”.

canoa

“Già, l’amore è tutto” dichiara Lucy. “Lo dico sempre quando mi chiedono qual è il segreto del nostro successo. A molti pare una risposta banale o pensano addirittura che sia una frase fatta, una spiegazione di comodo. Mi guardano quasi sospettosi, perché si aspettano che io parli di strategie di mercato o di qualcosa di simile. Non dico che non sia importante avere un’oculata gestione finanziaria oppure un dipartimento marketing, ma noi crediamo davvero che la cosa più importante di tutte sia cercare sempre di agire con partecipazione profonda e cura”.

“Penso sia questo che ti salva – aggiunge – l’amore il segreto che fa funzionare le cose anche nei momenti di difficoltà, la bussola che ti guida quando non sei più sicuro su quale sia la direzione giusta, ciò che fa sì che anche gli altri ti sostengano e ti seguano. Perché sentono che lo facciamo anche per loro! Tutto quello che abbiamo costruito è stato fatto seguendo questo principio guida: l’amore inteso come una forma di dono verso la tua famiglia, verso i tuoi simili, verso la Terra. Spesso è più facile di quel che si pensi trovare la propria strada nella vita: io credo che basti farsi guidare da ciò che si sente e non mollare”.

Per soggiorni eco-freindly e informazioni sulla Riserva Naturale: Chaa Creek resort.
Per informazioni sul Paese: Belize tourism board.
Per informazioni sulla macroregione centroamericana: Visit Centroamerica.

Commenti

Non ci sono ancora commenti

Lascia un commento

Fucine Mute newsletter

Resta aggiornato! Inserisci la tua e-mail:


Leggi la rubrica: Viator in fabula

Articoli recenti

Pen Lettori Trieste: Punto di fuga di Mikhail Shishkin

Pen Lettori Trieste: Punto di fuga di...

Doc nelle tue mani 3: che il flashback sia con voi (fino allo sfinimento)

Doc nelle tue mani 3: che il...

Trieste Film Festival 2024

Trieste Film Festival 2024

Lascia che la carne istruisca la mente: Intervista a Anne Rice (II)

Lascia che la carne istruisca la mente:...

Lascia che la carne istruisca la mente: Intervista a Anne Rice (I)

Lascia che la carne istruisca la mente:...

Nel castello di Giorgio Pressburger al Teatro Stabile Sloveno di Trieste

Nel castello di Giorgio Pressburger al Teatro...

Lucca Comics & Games 2023: Incontro con Pera Toons

Lucca Comics & Games 2023: Incontro con...

Lucca (meno) Comics & (più) Games 2023:...

Lucca Comics & Games: Intervista a Davide Barzi

Lucca Comics & Games: Intervista a Davide...

Lucca Comics & Games 2023: Intervista a Matteo Pollone

Lucca Comics & Games 2023: Intervista a...

Il futuro (forse) del fumetto: Martin Panchaud

Il futuro (forse) del fumetto: Martin Panchaud

Femminismo all’ombra dello Shogun: Camille Monceaux

Femminismo all’ombra dello Shogun: Camille Monceaux

Lucca Comics & Games 2023: Intervista ad Andrea Plazzi

Lucca Comics & Games 2023: Intervista ad...

I quarant’anni della “scatola rossa”

I quarant’anni della “scatola rossa”

Trieste Science + Fiction Festival 2023: River

Trieste Science + Fiction Festival 2023: River

Trieste Science + Fiction Festival 2023: cortometraggi

Trieste Science + Fiction Festival 2023: cortometraggi

Il fiore del mio segreto (Almodóvar, 1995): la letteratura come seduzione

Il fiore del mio segreto (Almodóvar, 1995):...

Good Omens 2: amore e altri disastri

Good Omens 2: amore e altri disastri

The Plant: il romanzo incompiuto di Stephen King

The Plant: il romanzo incompiuto di Stephen...

The Phantom of The Opera per la prima volta in Italia

The Phantom of The Opera per la...

Pélleas e Mélisande di Claude Debussy: parodia del 1907

Pélleas e Mélisande di Claude Debussy: parodia...

Prigionieri dell’oceano (Lifeboat) di Alfred Hitchcock

Prigionieri dell’oceano (Lifeboat) di Alfred Hitchcock

Tutto il mondo è un Disco

Tutto il mondo è un Disco

Il commissario Ricciardi 2: quattro puntate di noia profonda

Il commissario Ricciardi 2: quattro puntate di...

Sanremo anche no

Sanremo anche no

Casomai un’immagine

mccarroll02 Eros 3, 1944 Carol Rama 09 esplosa-05 pugh-04 heater s4 p1 holy_wood_20 cammello2 03 opla1 cas-02 tso3big bra-big-06 sir-01 piccini_08 dobrilovic_06 petkovsek_19 neurolysis kubrick-42 16_pm 03_pm 28 th-28 pck_08_cervi_big viv-21 mar-35 mar-09 sir-15
Privacy Policy Cookie Policy