// stai leggendo...

Arte

Nanas power: il femminismo radicale di Niki de Saint Phalle

Cosa rappresentano per te queste donne così grandi? Niente, mi piace solo pensare a dei minuscoli uomini, schiacciati da queste donne enormi.

Locandina della mostraCome Andy Wharol, Niki de Saint Phalle fa parte di quegli artisti “popolari” , che hanno spasso parlato di sé attraverso i media. L’esposizione al Grand Palais di Parigi, prima vera retrospettiva a lei dedicata, ne è la prova eclatante, ed è disseminata di interviste e performance dell’artista. Scopriamo una donna bellissima, ex modella, e un’artista autodidatta, coraggiosa e radicale, che traspone il suo delirio femminista in mastodontiche e coloratissime Nanas.

Le influenze sono molte: Gaudí, Dubuffet, Pollock, Arman. Le opere di Saint Phalle sembrano aver divorato tutta la cultura artistica precedente per incanalarla verso la riflessione sul femminismo, alla quale ha spalancato le porte. Perché se il lato gioioso e colorato delle sue produzioni è ben noto al pubblico, l’obiettivo della mostra è quello di mettere in luce anche l’impegno politico, la radicalità e la violenza del suo lavoro.

Compagna e moglie dell’artista Jean Tinguely, fu la prima donna a far parte del Nouveau Réalisme. Pierre Restany le chiese di unirsi a loro nel 1960, dopo aver visto la sua serie Tirs: si tratta di opere realizzate tra il 1961 e il 1970, molte delle quali filmate e fotografate. A cavallo tra performance, scultura e pittura, rappresentano un debutto nel mondo dell’arte all’insegna della provocazione: l’artista “spara” sulle sue opere, gonfie di colore ma ricoperte in monocromo, che si compongono così grazie all’uso della carabina.

Dolorès 1968-1995 550 cm Sprengel MuseumMa la sua protesta trova maggior consenso e riconoscimento artistico nelle Nanas,  le opere più note. Sposando in toto la causa del femminismo, Niki de Saint Phalle monumentalizza la donna tramite queste figure che esplodono oggetti, vita, colori. Il corpo femminile viene amplificato, aperto, deformato per dar vita a spose, madri o prostitute a tratti apocalittiche e mostruose, a tratti divinità creatrici e gioiose. Il potenziale semantico del corpo femminile viene reinventato, diventando superficie di narrazione dove iscrivere la storia della femminilità.

E si tratta di una prospettiva assolutamente anticipatrice: in un universo dominato dal maschilismo, lo spazio per le artiste era ancora piccolissimo. E quelle poche artiste presenti prima degli anni Settanta raramente trattavano l’universo femminile come oggetto di studio. Diventerà invece per lei il soggetto principale: Saint Phalle si rivolge a loro, le sogna dominatrici ed eroine di un’utopia che costituisce il fulcro della sua produzione: “Il comunismo e il capitalismo hanno fallito. Penso che sia venuto il momento di una nuova società matriarcale. Credete che le persone continuerebbero a morire di fame se se ne occupassero le donne? Queste donne che mettono al mondo, che hanno la funzione di donare la vita – non posso far a meno di pensare che potrebbero creare un mondo nel quale sarei contenta di vivere”.

Commenti

Non ci sono ancora commenti

Lascia un commento

Fucine Mute newsletter

Resta aggiornato! Inserisci la tua e-mail:


Leggi la rubrica: Viator in fabula

Articoli recenti

Pen Lettori Trieste: Punto di fuga di Mikhail Shishkin

Pen Lettori Trieste: Punto di fuga di...

Doc nelle tue mani 3: che il flashback sia con voi (fino allo sfinimento)

Doc nelle tue mani 3: che il...

Trieste Film Festival 2024

Trieste Film Festival 2024

Lascia che la carne istruisca la mente: Intervista a Anne Rice (II)

Lascia che la carne istruisca la mente:...

Lascia che la carne istruisca la mente: Intervista a Anne Rice (I)

Lascia che la carne istruisca la mente:...

Nel castello di Giorgio Pressburger al Teatro Stabile Sloveno di Trieste

Nel castello di Giorgio Pressburger al Teatro...

Lucca Comics & Games 2023: Incontro con Pera Toons

Lucca Comics & Games 2023: Incontro con...

Lucca (meno) Comics & (più) Games 2023:...

Lucca Comics & Games: Intervista a Davide Barzi

Lucca Comics & Games: Intervista a Davide...

Lucca Comics & Games 2023: Intervista a Matteo Pollone

Lucca Comics & Games 2023: Intervista a...

Il futuro (forse) del fumetto: Martin Panchaud

Il futuro (forse) del fumetto: Martin Panchaud

Femminismo all’ombra dello Shogun: Camille Monceaux

Femminismo all’ombra dello Shogun: Camille Monceaux

Lucca Comics & Games 2023: Intervista ad Andrea Plazzi

Lucca Comics & Games 2023: Intervista ad...

I quarant’anni della “scatola rossa”

I quarant’anni della “scatola rossa”

Trieste Science + Fiction Festival 2023: River

Trieste Science + Fiction Festival 2023: River

Trieste Science + Fiction Festival 2023: cortometraggi

Trieste Science + Fiction Festival 2023: cortometraggi

Il fiore del mio segreto (Almodóvar, 1995): la letteratura come seduzione

Il fiore del mio segreto (Almodóvar, 1995):...

Good Omens 2: amore e altri disastri

Good Omens 2: amore e altri disastri

The Plant: il romanzo incompiuto di Stephen King

The Plant: il romanzo incompiuto di Stephen...

The Phantom of The Opera per la prima volta in Italia

The Phantom of The Opera per la...

Pélleas e Mélisande di Claude Debussy: parodia del 1907

Pélleas e Mélisande di Claude Debussy: parodia...

Prigionieri dell’oceano (Lifeboat) di Alfred Hitchcock

Prigionieri dell’oceano (Lifeboat) di Alfred Hitchcock

Tutto il mondo è un Disco

Tutto il mondo è un Disco

Il commissario Ricciardi 2: quattro puntate di noia profonda

Il commissario Ricciardi 2: quattro puntate di...

Sanremo anche no

Sanremo anche no

Casomai un’immagine

38 Eros 3, 1944 Carol Rama 11 vivi-04 tsu-gal-big-10 17 03 pm-23 pm-17 pm-02 holy_wood_10 tav3 lontano cas-08 busdon-03 pas-04 u t e dobrilovic_04 kubrick-81 kubrick-45 06_pm 03 th-74 th-54 th-20 th-07 sir-22 pas-18
Privacy Policy Cookie Policy