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Dettaglio della locandina di Monsters Inc.: blog RD-2
Fotogramma di Rosencratz e Guildernstern sono morti: Wikipedia
Scenografia di Adolphe Appia: blog Residencia en Weimar
Interno di teatro in stile elisabettiano: Rgbstock
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Un commento a “Le loro uscite e le loro entrate: la porta sulla scena”
Permettetemi un richiamo a F.Kafka, in particolare alla parabola inserita nel lungo romanzo “Der Prozess”, nota con il titolo “Vor dem Gesetz”: all’uomo della terra ( “ein Mann vom Lande”)- che non e’ come spesso viene tradotto “l’uomo della campagna”, ma l’uomo come creatura umana, che qui non ha nome perche’ e'”uno, nessuno, centomila”) viene negato accesso al mondo della Legge da un guardiano, che sta davanti alla porta. Egli non si rassegna e “spreca”( cosi’ anch’io interpreto il messaggio dell’autore) la sua vita in una inutile attesa. Solo al momento della morte, egli ha accesso a quella porta, che, come spiegato dal guardiano nella chiusa ” …essa era destinata solo per te!…”, ovvero per lui. Ma anche in altre opere di Kafka vi e’una “metafisica della stanza” con porte nascoste o finte, ma che si aprono per lasciar vedere cio’ che accade “dietro”, dentro la stanza, dove anche giace, nel racconto forse piu’ famoso, “Die Verwandlung” Gregor Samsa metamorfizzato in un orribile insetto….La porta, dunque, anche in Kafka e’ un limite metafisico, il limite di “un altro mondo”.
Permettetemi un richiamo a F.Kafka, in particolare alla parabola inserita nel lungo romanzo “Der Prozess”, nota con il titolo “Vor dem Gesetz”: all’uomo della terra ( “ein Mann vom Lande”)- che non e’ come spesso viene tradotto “l’uomo della campagna”, ma l’uomo come creatura umana, che qui non ha nome perche’ e'”uno, nessuno, centomila”) viene negato accesso al mondo della Legge da un guardiano, che sta davanti alla porta. Egli non si rassegna e “spreca”( cosi’ anch’io interpreto il messaggio dell’autore) la sua vita in una inutile attesa. Solo al momento della morte, egli ha accesso a quella porta, che, come spiegato dal guardiano nella chiusa ” …essa era destinata solo per te!…”, ovvero per lui. Ma anche in altre opere di Kafka vi e’una “metafisica della stanza” con porte nascoste o finte, ma che si aprono per lasciar vedere cio’ che accade “dietro”, dentro la stanza, dove anche giace, nel racconto forse piu’ famoso, “Die Verwandlung” Gregor Samsa metamorfizzato in un orribile insetto….La porta, dunque, anche in Kafka e’ un limite metafisico, il limite di “un altro mondo”.
Di Rosarita Morandini | 6 Giugno 2015, 15:10