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Alberto Moravia

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Nota biografica

Alberto Moravia (Alberto Pincherle) nasce il 28 novembre 1907 a Roma, da un’agiata famiglia borghese. Terzo di quattro figli ha una «prima infanzia normale benché solitaria». All’età di nove anni si ammala di tubercolosi ossea e durante questo periodo i suoi studi sono irregolari. Tuttavia legge innumerevoli libri, soprattutto i classici e i massimi narratori dell’Ottocento e del primo Novecento, scrive versi in francese e in italiano, e studia tedesco. Dopo aver lasciato il sanatorio nell’autunno del 1925, durante la convalescenza dà inizio alla stesura de che verrà pubblicato con gran successo nel 1929. La sua salute rimane fragile ed è costretto a vivere in alberghi di montagna passando da un luogo all’altro.Grazie al successo del suo primo romanzo, Moravia s’inserisce nell’ambiente letterario e giornalistico, e si intensificano le sue collaborazioni su riviste. Intanto il conflitto con il fascismo, iniziato in seguito all’uscita proprio di quel romanzo, si acuisce. Spinto dall’ansia d’evasione dal clima oppressivo del regime, inizia a viaggiare. Soggiorna a lungo in Inghilterra e a Parigi, dove incontra Fargue, Giono, Valéry e il gruppo che si chiamerà «Art 1926». Per eludere il controllo e la censura del regime, che guarda con sospetto alla sua produzione narrativa, Moravia sceglie la strada dell’allegoria, dell’apologo, della satira e dell’analogia. Nel 1941 sposa Elsa Morante, inizia per lo scrittore un periodo di fuga, latitanza e sbandamento: il suo nome è sulle liste della polizia fascista come «sovversivo». Dopo la liberazione, torna a Roma e riprende una fitta attività letteraria e giornalistica, collaborando a «Il Mondo», «L’Europeo», e al «Corriere della Sera». Su quest’ultimo giornale, tra l’altro, dagli anni Cinquanta fino alla morte, la presenza di Moravia sarà costante: con una fitta serie di réportages, riflessioni e racconti. Nel dopoguerra inizia la sua fortuna letteraria e cinematografica. Non solo, ma iniziano anche le traduzioni dei suoi romanzi all’estero e le realizzazioni di film tratti dai suoi racconti e romanzi. Nel 1952 - anno in cui gli viene assegnato il Premio Strega per I racconti, appena pubblicati – tutte le sue opere sono messe all’Indice dal Sant’Uffizio. Nel ’57 comincia a collaborare all’«Espresso», su cui curerà una rubrica cinematografica.Negli anni Cinquanta Moravia si accosta anche alla scrittura teatrale Cresce così la sua fama di sottile indagatore della vita sessuale, di intellettuale impegnato a sinistra, di leader del mondo letterario romano, e la sua figura diviene sempre più bersaglio dei conservatori e dei conformisti. Negli anni successivi, Alberto Moravia diverrà una sorta di di maître à penser. Nell’aprile del ’62 si separa da Elsa Morante, e va a vivere con la giovane scrittrice Dacia Maraini. A partire dal ’66 Moravia si occupa sempre più di teatro. Con Dacia Maraini ed Enzo Siciliano fonda la compagnia teatrale «del Porcospino». Sempre nel ’67 insieme a Dacia Maraini, si reca, oltre che in Giappone e in Corea, anche in Cina. Nel 1968 Moravia viene contestato in diverse occasioni dagli studenti.Nel 1983 esce la raccolta di racconti La cosa, dedicata a Carmen Llera, la sua nuova compagna, una donna spagnola di quasi quarantasette anni più giovane di lui, che sposerà nel 1986, suscitando grande clamore. Tra il 1984 e il 1989 è deputato al Parlamento europeo, eletto come indipendente nelle liste del Pci. Il 26 settembre 1990 muore nella sua casa di Roma.

Ma che cosa aveva in mente?

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