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Francesco De Gregori

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Nota biografica

Francesco De Gregori nasce a Roma il 4 aprile del 1951. Inizia ad esibirsi, appena sedicenne, al Folkstudio e proprio in quel periodo comincia a scrivere. L'esordio risale al 1970 con l'album" Theorius Campus" composto in collaborazione con l'amico Venditti, anche lui al suo primo disco. Nonostante il deludente riscontro commerciale di Theorius Campus l'anno successivo, grazie alla coraggiosa produzione di Edoardo De Angelis, Francesco De Gregori realizza il 33 giri "Alice non lo sa". La title-track, partecipa alla manifestazione “Un disco per l’Estate”, classificandosi ultima. Il disco ottiene comunque un discreto successo.
Nel 1974 esce l'intimo "Francesco De Gregori", in cui trovano spazio canzoni assai personali, visionarie ed ermetiche. Allo stesso anno risale la collaborazione con Fabrizio De Andrè. La firma di De Gregori appare in cinque canzoni, fra cui "La cattiva strada" e "Canzone per l’estate", che faranno parte di Volume VIII, album del cantautore genovese. Il 1975 è l’anno di "Rimmel", album che contiene canzoni destinate a diventare classici della musica italiana come "Rimmel", "Pablo" (scritta insieme a Lucio Dalla), "Buonanotte fiorellino". "Bufalo Bill", del 1976, viene definito dallo stesso De Gregori "il disco più riuscito". Tra i brani di spicco, titoli come "Atlantide", "Santa Lucia", "L’uccisione di Babbo Natale" e la stessa "Bufalo Bill". Dopo un intervallo di due anni viene pubblicato, nel 1978, un nuovo album. "De Gregori" che contiene altre canzoni memorabili come "Natale", "Raggio di sole" e "Generale", quest'ultima destinata a diventare famosissima. Nel 1979 Francesco De Gregori torna ad esibirsi in pubblico. Insieme a Lucio Dalla e Ron porta negli stadi italiani un tour importante e molto seguito, "Banana Republic". Dalla fortunata tournèe vengono tratti un disco e un film. A breve distanza di tempo viene registrato in studio l'album "Viva l'Italia", per il quale De Gregori si avvale della produzione di Andrew Loog Oldham (ex produttore dei Rolling Stones) e dell'apporto di ottimi musicisti statunitensi. Il 1982 è l'anno di "Titanic" in cui spicca "La leva calcistica del '68". Nel 1983 Francesco De Gregori pubblica la sua canzone più famosa, "La donna cannone" in un mini-album di 5 canzoni. Frutto della produzione di Ivano Fossati è "Scacchi e tarocchi" del 1985, album con il quale De Gregori conclude il rapporto con la Rca. Francesco De Gregori continua ad esibirsi fino al 1987, quando con l'album "Terra di nessuno" inizia a incidere per la Cbs. Il disco successivo è "Miramare 19.4.89", al quale seguono i 3 album live "Catcher in the sky", "Musica leggera" e "Niente da capire" (usciti nel 90 contemporaneamente),. Nel 1992 l'autore romano si ripresenta ancora più maturo musicalmente con l'album "Canzoni d'amore", prodotto da Vincenzo Mancuso. Dopo i due dischi dal vivo "Il bandito e il campione" e "Bootleg" giungono quattro lunghi anni di silenzio, durante i quali De Gregori si improvvisa giornalista su l’Unità diretta da Walter Veltroni. Il ritorno sul mercato è del 1996, con l'album "Prendere e lasciare", prodotto da Corrado Rustici. Dal tour immediatamente successivo viene tratto un doppio CD impreziosito dall'inedita “La valigia dell'attore”, scritta per Alessandro Haber. La raccolta "Curve nella memoria" (1998), destinata principalmente al mercato francese, raccoglie i maggiori successi pubblicati da De Gregori negli ultimi 15 anni per l’etichetta CBS SONY.
Nel 2001 pubblica "
Amore nel pomeriggio", prodotto da Guido Guglielminetti, da anni fedele collaboratore di De Gregori. In due brani ci sono collaborazioni eccellenti: in una canzone Franco Battiato, come arrangiatore e produttore, in un'altra Nicola Piovani, premio Oscar per le musiche di "La vita è bella" di Roberto Benigni.
Nel 2002 esce "
Fuoco amico", nuova antologia dei suoi successi riproposti in versione live.
Francesco De Gregori torna nel 2003 con un nuovo album: una fruttuosa collaborazione con Giovanna Marini, voce storica del folk italiano; quattordici tracce sotto il titolo "Il fischio del vapore" che provengono dall'archivio personale del cantautore, ma anche dalla memoria storica della musica folk.

Mi manca la sua lucidità

Pasolini era un’anima bella. Conosceva razionalità e passione, impegno e saggezza. Conosceva l’intelligenza, il sesso, l’amore. Conosceva Ninetto Davoli e Moravia, i giovani della Fgci e quelli della stazione Termini, Maria Callas e Totò. Ha fatto film e romanzi, articoli e poesie. È difficile districare il Pasolini regista dal narratore, dal poeta, dall’opinionista. Mi mancano […]