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Gabriele Frasca

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Nota biografica

Gabriele Frasca è nato a Napoli nel 1957. Ha pubblicato le raccolte di versi Rame (Milano, Corpo 10, 1984; II edizione, ampliata: Genova, Zona, 1999) e Lime (Torino, Einaudi, 1995), il romanzo Il fermo volere (Milano, Corpo 10, 1987), la raccolta di testi teatrali Tele. Cinque tragediole seguite da due radiocomiche (Napoli, Cronopio, 1998) e i saggi Cascando. Tre studi su Samuel Beckett (Napoli, Liguori, 1988), La furia della sintassi. La sestina in Italia (Napoli, Bibliopolis, 1992) e La scimmia di Dio. L'emozione della guerra mediale (Genova, Costa & Nolan, 1996). Ha tradotto Philip K. Dick (A Scanner Darkly, Un oscuro scrutare, Napoli, Cronopio 1993; II edizione: Roma, Fanucci, 1998) e Samuel Beckett (Watt, Torino, Einuadi, 1998; e Le poesie, Torino, Einaudi, 1999).

La poesia di Frasca si muove in un mondo sospeso fra realtà e fantasia, in cui gli uomini sono scoloriti automi, replicanti senza tempo e senza scopo, votati al degrado fisico e spirituale. Dilaniato fra desiderio regressivo e orrore per tutto ciò che è indistinto, l'autore ci offre brandelli di un Io in fuga. Ma su queste apocalittiche fondamenta, Frasca costruisce un monumento alla Forma, identità possibile. Lo fa con una maestria tecnica che oggi, in Italia, non ha pari. L'elaborazione linguistica, retorica e metrica di queste poesie, in una dialettica continua fra tradizione e innovazione, realizza un'incredibile sintesi fra effetti di « pieno » barocco e di «vuoto» beckettiano.

Ha collaborato con i musicisti Steven Brown, Roberto Paci Dalò, Paolo Lotti, Massimiliano Sacchi e Rocco De Rosa. Fa parte della banda di sperimentatori radiofonici che ha imperversato per tanti anni in Audiobox, spazio multicodice di Pinotto Fava (RadioRai). Vive, preferibilmente, in Lucania.

Testo originale in italiano

poesie da tavola “Nos actions sont comme les bouts-rimés, que chacun fait rapporter à ce qu’il lui plaît.” François de La Rochefoucauld vanità dei percorsi se a brillare nelle notti le insegne imposte orme per disegnarsi il senso delle strade forgiano nel passante austeri strati di pieni che s’alternano al pallore dove rivanno i tempi […]