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Giovanni Miccoli

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Nota biografica

Giovanni Miccoli (Trieste, 1933) ha seguito i corsi universitari e di perfezionamento presso l’Università e la Scuola Normale Superiore di Pisa (1952-1957), dove è stato allievo di Ottorino  Bertolini, Augusto Campana, Delio Cantimori e Arsenio Frugoni. Ha trascorso anche periodi di studio a Monaco di Baviera, presso i Monumenta Germaniae Historica (1957-1958) e a Londra presso il Warburg Institute (1960). Assistente di ruolo alla cattedra di Storia presso la Scuola Normale dal 1960, libero docente di Storia medievale nel 1962, incaricato di Storia della Chiesa presso la Scuola Normale dal 1963 al 1968, è risultato vincitore del concorso di Storia medievale nel 1967, ed ha insegnato Storia medievale e poi Storia della Chiesa presso le Università di Trieste e di Venezia. Già ordinario presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trieste e direttore del locale Dipartimento di Storia e Storia dell’Arte, è attualmente a riposo.
Le sue ricerche si sono concentrate inizialmente sulla riforma gregoriana del secolo XI e la storia religiosa basso-medievale (Pietro Igneo, Istituto storico italiano per il Medioevo, Roma 1960; Chiesa gregoriana, La Nuova Italia, Firenze 1966 e Herder, Roma 1999; La storia religiosa, in Storia d’ItaliaEinaudi, vol. II, Torino 1975, pp. 431-1076). Successivamente ha studiato problemi e aspetti della storia della Chiesa fra Ottocento e Novecento (Fra mito della cristianità e secolarizzazione. Studi sulla storia della Chiesa in età contemporanea, Marietti, Casale Monferrato 1985), pur senza abbandonare le ricerche di storia religiosa medievale in particolare per ciò che riguarda le origini francescane: Francesco d’Assisi. Realtà e memoria di un’esperienza cristiana, Einaudi, Torino 1991 (trad. spagnola, Editorial Franciscana Aránzazu, Onate-Guipuzcoa 1994); Le Testament de Saint Franςois, Brepols, Paris 1996; Francesco d’Assisi e l’ordine dei Minori, Ed. Biblioteca francescana, Milano 1999.
Nel 1970 ha pubblicato il volume Delio Cantimori. La ricerca di una nuova critica storiografica, Einaudi, Torino.
Nell’ambito della storia del cattolicesimo contemporaneo egli dedica da tempo una particolare attenzione all’atteggiamento delle gerarchie ecclesiastiche e dei partiti e  movimenti cattolici verso la “questione ebraica” e l’antisemitismo politico: Santa Sede e Chiesa italiana di fronte alle leggi antiebraiche del 1938, in La legislazione antiebraica in Italia e in Europa, Camera dei deputati, Roma s.a.  (ma 1989), pp. 163-277; Santa Sede, “questione ebraica” e antisemitismo fra Otto e Novecento, in Gli ebrei in Italia, a cura di C. Vivanti, Einaudi, Torino 1997, pp. 1369-1574; I dilemmi e i silenzi di Pio XII. Vaticano, Seconda guerra mondiale e Shoah, Rizzoli, Milano 2000. Con Catherine Brice ha curato il volume Les racines chrétiennes de l’antisémitisme politique (fin XIXème-XXéme siècle), Collection de l’Ecole française de Rome – 306, Rome 2003.
È membro della Giunta centrale per gli studi storici, del Consiglio direttivo della Società internazionale di studi francescani e dell’Istituto per le scienze religiose - Fondazione Giovanni XXIII di Bologna. È inoltre socio corrispondente dell’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti e dell’Accademia dei Lincei, ed è Correspondant étranger della Fondation pour la mémoire de la Shoah. Fa parte della direzione di “Studi storici” (Fondazione Gramsci). Ha collaborato e collabora anche ad altre riviste italiane e straniere come, tra le altre, “Studi medievali”, “Cristianesimo nella storia”, “Rivista di storia e letteratura religiosa”, “Passato e Presente”, “Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken”, “Revue Mabillon”, “Revue d’histoire ecclésiastique”.

A proposito della Passione di Cristo di Mel Gibson

Non sono esperto di cinema, meno che mai critico cinematografico o studioso della sua storia. Non sarei in grado perciò di trattare del film da questo punto di vista. A detta dello stesso Gibson però, come dei suoi tanti e variegati estimatori, il film risponde a intenzioni che largamente travalicano gli abituali confini del genere, […]