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Tone Pavcek

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Nota biografica

Tone Pavcek, nato nel 1928, laureato in giurisprudenza, per lunghi anni nella redazione culturale della RTV slovena, è poi stato direttore della casa editrice Cankarjeva. Negli anni del disgelo (gli ‘80) fu presidente della Lega degli scrittori sloveni e svolse altre cariche e impegni sociali importanti. Ora in pensione. Tra i premi la "Presernova nagrada", il massimo riconoscimento nazionale per le arti contemporanee. Debuttò in poesia nella famosa raccolta Pesmi stirih (Liriche a quattro voci), del 1953, che rimane una pietra miliare nella letteratura slovena del dopoguerra. Alcuni altri suoi libri di poesia: Ujeti ocean (L'oceano imbrigliato,’64), Zapisi (Annotazioni,’72) Poganske hvalnice (Odi pagane,’76), Dediscina (Lascito,’83), Golicava (Pianura sterile, ‘88), Temna zarja (Albore oscuro ‘96), Upocasnitve (Ultima china ’98). Ha tradotto e pubblicato dal russo Jesenin, Majakovski, Pasternak, Ahmatova, Cvetajeva, Zabalotski, Voznesenski, Brodski, e tanti altri nell’ampia Antologia della poesia russa del ’900.

Traduzioni di J. Milic ed E. Kosuta

Parole semplici C’è bisogno di parole semplicicome:pane,amore,bontà,per non sviare dalla retta viasugli incroci,accecati dall’oscurità. C’è bisogno di molto silenzio, di silenziofuori e dentro di noi,per udire la voce,la flebile, timida e sommessa vocedei colombi,delle formiche,della gente,dei cuorie delle loro penein mezzo a ingiustizie e guerrein mezzo a tutto quelloche non èpane,amoree nemmeno bontà. Silenzio,silenzio. Solo […]