// Gli articoli dell\'autore

Valentina Avoledo

Per Fucine Mute Valentina ha scritto 29 articoli.
Nota biograficaValentina Avoledo, 1984. Ha studiato lettere a Padova e Venezia. Ha discusso una tesi su Paolo Rumiz, le piacerebbe viaggiare scrivendo. Ha vissuto in Francia, Belgio e Australia. Cerca sempre altrove l'avverarsi di svariati sogni di gloria, ma torna sempre in Friuli a tirare le somme. È interessata soprattutto alla letteratura, legge anche gli ingredienti dei frollini ma preferisce i dialoghi costruttivi. Le piacciono le coincidenze e le storie raccontate dagli sconosciuti. Crede che la vita duri estinguendosi e perciò è sempre indecisa tra la traversata e l'approdo. Non sa né dove né di cosa vivrà, tuttavia, l'ignoto non rientra nelle sue preoccupazioni perché è pur sempre uno spazio da riempire.

È oriente (7)

Gli occhi della nonna ucraina mi ricordano quelli descritti da Grass del suo Tamburo di latta, occhi caucasici come specchi di ghiaccio. Ha i denti ricoperti d’oro, il foulard in testa e non conosce una parola d’italiano. La figlia, in compenso, mi racconta fiera di aver comprato l’appartamento, di essere infermiera e che qui, però, […]

Turni (6)

Apre la porta un giovane dall’aria mansueta che scopro essere di due anni più vecchio di me. Ha il volto pallido e immagino sia per i turni, che fa nella grande acciaieria che in lunghezza occupa mezza statale. Il bambino ha poco più di un anno e ignora il grande trattore a pedali che sta […]

L’uomo invisibile (5)

All’ultimo censimento non c’erano di certo i videocitofoni. Viene spontaneo mettersi in posa e darsi una sistemata ai capelli quando al suono del campanello si illumina la luce del riflettore. A volte questa opzione permette all’inquilino di ignorare chi aspetta alla porta, e a quel punto il rilevatore schiaccia una mano sull’intera colonna di campanelli […]

Multipli (4)

Rispetto a dieci anni fa, gli stranieri residenti sono triplicati. Mia madre vide per la prima volta un uomo di colore a Londra, nel 1973. La sua figlia più piccola, trent’anni più tardi, sarebbe stata in classe con più d’un compagno proveniente da realtà diverse da quelle nazionali. Il vantaggio è presto intuibile, combattere il nemico […]

Croci e crocette (3)

All’apparenza, l’unica qualifica necessaria è saper scrivere in stampatello, in realtà il ruolo del rilevatore di censimenti è a metà strada tra lo psicologo e il venditore di tappeti: bisogna convincere a farsi aprire la porta e al contempo garantire che non si ha intenzione di vendere niente. Piuttosto, che rispondere al censimento è obbligatorio […]

L’uomo che verrà (2)

Ciò che non assolve la posta è compito del rilevatore, che deve sopperire ai trasferimenti di residenza e andar di casa in casa con i nuovi indirizzi. Soprattutto gli anziani chiamano in Comune per farsi aiutare nella compilazione, non sono quasi mai soli ma sempre assistiti da parenti o badanti, le loro case hanno l’odore degli […]

Cosa stiamo andando in questa terra (1)

Tra le opere minori di Calvino, La giornata di uno scrutatore illumina, tramite il noto garbo della sua scrittura, le contraddizioni che deve assolvere il funzionario pubblico per portare a termine il compito assegnato. Spedito ai seggi del Cottolengo, lo scrutatore osserva: “che questo è solo un angolo dell’immenso mondo e che le cose si […]

Paolo Rumiz

Gli itinerari delle radici

Incontro Paolo Rumiz un pomeriggio d’agosto del 2009, al Museo Revoltella a Trieste. Ho consegnato il mio zaino ai compagni di viaggio che mi aspettano in macchina. Partiremo subito dopo aver intervistato il soggetto della mia tesi. Prenderemo l’autostrada senza curve verso la più inflazionata meta falso-alternativa, il Salento. Rumiz invece è appena rientrato dall’ultimo […]

Dente

Dove il Dente duole

Il mio primo incontro con Dente è stato un paio di anni fa grazie ai soliti che captano le novità sommerse, scaricano la discografia e poi la diffondono a ritmo di giga da un disco rigido all’altro. Così il mio tunes ha guadagnato Non c’è due senza te e L’amore non è bello, rispettivamente il […]

Pordenonelegge 2011

Pordenone è una di quelle città che mia nonna definì giustamente “mal sistemada”. L’anello che permette l’accesso in città è murato dal cemento dei capannoni dei centri commerciali. Come cantava De Gregori: “Tu da che parte stai? Da chi ruba nei supermercati o da chi li costruisce rubando?” nell’eterno divario sociale tra imprenditore e operaio, […]