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Omnia

Diario di guerra

3 Maggio 1999

Sono tornato!

Stiamo bene… Scrivo molto rapidamente perché adesso ne abbiamo la possibilità, ma non so per quanto tempo lo potrò fare… Ieri dopo un altro bombardamento della Nato quasi l’intera Serbia è stata lasciata senza elettricità (e senza acqua corrente, visto che tutto è collegato). Noi al momento abbiamo sia la corrente che l’acqua, perlomeno in questa parte della città, ma non so quanto durerà (dicono probabilmente molto poco), e se le stesse attrezzature saranno nuovamente bombardate tra poco. La settimana scorsa, vi ho lasciato, semplicemente perché il mio computer era rotto. È un menagramo… Quando finalmente un appassionato di computer mio amico è venuto a vederlo, è uscito fuori che l’hard disk era morto… Ho perso tutto quello che c’era dentro. Dannazione. E devo comprare un nuovo hard disk (anche se di seconda mano)… Circa 20 minuti dopo che era stato installato l’hard disk, è successo che la Nato ha bombardato gli impianti elettrici, ed io ero nuovamente impossibilitato ad usarlo…

Ad ogni modo, la scorsa settimana, Pancevo è stata bombardata soltanto un paio di volte. Una delle bombe è caduta nel centro della città, nel parco di fronte all’ospedale… È stato un altro errore della Nato, o il proiettile è stato colpito dalla contraerea (non lo so ancora). Per una coincidenza o un miracolo, due persone (che erano in macchina, molto vicino al posto dove è caduta la bomba) sono rimaste incolumi nell’incidente, nonostante la macchina fosse danneggiata. Due delle edicole vicine sono state distrutte, c’è un buco nel pavimento di cemento armato e alberi rotti nel parco… La parte amministrativa dell’ospedale è stata demolita, e — a soli 50 metri da li’ — c’è il reparto maternità dove una donna ha partorito due gemelli, intorno all’ora dell’esplosione! Dei nostri cari amici (Olivera e Rade) vivono in una casa a soli 30 metri dal posto che è stato bombardato. Erano in casa quando è successo il fatto, e hanno sentito un rumore terribile, prima che la loro stanza si illuminasse improvvisamente, come fosse giorno e non l’una di notte… Ciononostante Olivera era sembrava contenta quando Gordana ci ha parlato, contenta di essere viva nonostante tutto… Ci sono stati solo dei danni minori alla casa, fortunatamente.

È ovvio che molti obiettivi civili sono stati colpiti dalla Nato, compresi due autobus pieni di persone in Kosovo, una scena orribile… Passando a cose piu’ leggere, l’altro giorno, i ragazzi della fanzine Kulturbunt di Pancevo, hanno organizzato una proiezione di quattro cortometraggi girati durante le scorse settimane. Il piu’ interessante consisteva di spezzoni del film 1984 basato sul libro di Orwell trasmesso dalla Tv locale, e interrotto dalla notizia dei bombardamenti di Pancevo, e della catastrofe ecologica che ha prodotto…

Proverò a spedire altri messaggi appena sarà possibile. Stiamo provando a cuocere piu’ cibo possibile in breve tempo, preparare caffè ecc.

Dannazione è così prosaico. Bye


5 maggio 1999

Gelato nella spazzatura

Ciao a tutti!
Stiamo ancora senza luce e acqua per molte ore al giorno. Come potete immaginare è una brutta situazione per le scorte alimentari deperibili, che erano conservate in frigoriferi e congelatori. A me piacciono i dolci (come un bambino!), e mi spezza il cuore sentire che la pasticceria qui vicino ha buttato nella spazzatura tutta la sua riserva di gelato, così, nelle nebbie di questa crisi… Come ho già detto in un’altra occasione lo zoo di Belgrado è collocato tra le rovine dell’antica fortificazione della città, piuttosto vicino alla piu’ importante via pedonale, chiamata Knez Mihajlova. Le persone che gestiscono lo zoo stavano cercando di risolvere il problema di avere grandi animali pericolosi in fuga in caso di bombardamento delle fortificazioni. Così durante i raid c’è una squadra armata che va allo zoo, pronta ad abbattere gli animali… Prima avevano pensato di addormentarli, ma il sonniffero dura solo qualche ora e nessuno sa cosa potrebbe succedere in caso di bombardamento (come è già successo durante la Seconda Guerra Mondiale quando gli animali scapparono liberi per le strade di Belgrado, assieme alla gente, terrorizzata dai “bombardamenti a tappeto”).

Parlando dei bombardamenti, stanno ancora scavando per i corpi sotto le macerie dei palazzi di una piccola città di Surdulica, una settimana dopo che la Nato ha bombardato un intero isolato di palazzi civili… È stato un avvenimento orribile, con molti bambini tra le vittime, che si nascondevano in un rifugio. I corpi erano ridotti a pezzi, ed era molto difficile identificarli. Ho saputo dopo che altre due persone si sono suicidate dopo questo avvenimento. Recentemente ho parlato ad un amico di una piccola città del sud della Serbia. Ha fatto cose per anni per la scena culturale locale, organizzando molte mostre di fumetti. Quando è iniziata la guerra egli si è trovato a dover ospitare (assieme a diversi suoi amici, tutti serbi) dei parenti rifugiati dal Kosovo. Questi parenti, provenienti da Pristina, consistevano di un irakeno (un rifugiato politico che era già scappato dal suo paese d’origine negli anni ‘80, che ha studiato e lavorato nel Kosovo), una donna albanese, e due dei loro bambini. Hanno detto che nessuno li ha cacciati dalle loro case, ma la situazione era così drammatica, che tutti erano terrorizzati e spaventati dai gruppi paramilitari serbi che erano stati visti nella città, e dai bombardamenti Nato (uno dei primi obiettivi è stato un ufficio postale a Pristina, che ha lasciato tutti senza linee telefoniche), e dal caos che stava prevalendo… Alcuni loro amici li hanno aiutati a scappare dal Kosovo in questa vicina città nel sud della Serbia, dove il mio amico li ha ospitati nella sua casa fino a che non sono stati in grado di riprendersi… Hanno deciso di partire per l’Algeria, che è anche un paese con molti problemi, ma avevano degli amici li’, e delle possibilità di trovare lavoro…

Stando alle informazioni che ho sentito da Radio Europa Libera, il numero di serbi che stanno scappando dal Kosovo è — proporzionalmente — piu’ alto del numero degli albanesi. Sembra che tutti stiano scappando dalla regione, ad eccezione degli uomini in uniforme, e questo è così spaventoso… Ok, provo a mandare questa e-mail prima di un altro black-out…

Saluti


6 maggio 1999

Ciao!
Ho appena parlato con mio cugino che subito dopo che sono iniziati i raid della Nato sulla zona industriale di Pancevo si è trasferito dai genitori, nel villaggio di Dubovac, sulle rive del Danubio. È un insediamento di pescatori, non lontano dal confine rumeno, un posto tranquillo e adatto ai bambini — che non vanno a scuola e soffrono il rifugiarsi nelle cantine… In ogni modo la vita a Dubovac era molto meglio che vivere nelle zone industriali bersagliate, almeno per un po’… Dopo che la Romania ha concesso agli aerei Nato il permesso di poter sorvolare il proprio territorio il rumore degli aerei era udibile nel pittoresco paese, assieme al pirotecnico spettacolo della difesa antiaerea, che sparava sia da terra che da imbarcazioni sul Danubio… L’esercito si spostava rapidamente da un posto ad un altro per sfuggire agli attacchi Nato… C’era un tipo del vicinato, un operatore radio amatoriale che fa parte della rete sparsa per tutto il paese e che ha fornito un eccellente servizio di informazioni su vittime, bombardamenti e direzione degli aerei Nato… Presto la vita a Dubovac ha iniziato ad assomigliare troppo ad un film di guerra e mio cugino ha deciso di rientrare in città, dicendo che era diventato sempre piu’ difficile sfuggire a questa follia comunque! La guerra si è allargata in molti paesi e nelle campagne, e su tutto il territorio del paese… Abbiamo sentito di un tipo qui di Pancevo che si è rifugiato anche lui in un pacifico villaggio in campagna, dove si è sentito piuttosto rilassato, fino al giorno in cui qualcosa è piovuta dal cielo dritto nel suo cortile. È saltato fuori che si trattava di un serbatoio ausiliario di un aereo della Nato! (Questi serbatoi sono sganciati spesso dagli aerei, ma non so perché). Una delle cose piu’ incomprensibili riguardo ai bombardamenti — specialmente nel caso dei ponti — è capire i ragionamenti o i piani che stanno dietro a queste operazioni. Trstenik , una città della Serbia centrale, è il posto dove è nato mio padre. Questa pacifica piccola città sembrava essere distante dai piani di bombardamento finchè recentemente la Nato non ne ha bombardato un ponte, nel centro della città, uccidendo la donna che vi stava transitando sulla sua bicicletta… Tutti erano atterriti perché il ponte era antico, circondato dalle case e dai negozi e utilizzato piu’ che altro dai pedoni perché era troppo piccolo per permettere qualsiasi tipo di traffico pesante… Per rendere le cose ancora più assurde lo stesso piccolo ponte è stato bombardato altre due volte, finchè non è stato fatto a pezzi… Be’ ragazzi, è difficile da capire, ma questa è la realtà che qui la gente deve fronteggiare in qualche modo…

Saluti


7 maggio 1999

Ciao!
Bene, vi annuncio subito che il sottoscritto oggi ha volato. Un volo breve ma spettacolare (ah ah). In effetti ho avuto un incidente con la bicicletta e adesso ho la mano ingessata e mi sono rotto il gomito, dannazione. La cosa buona è che è stata la mano sinistra a ferirsi, altrimenti non sarei stato in grado di disegnare… Stavo andando con la bicicletta verso la Galleria d’arte contemporanea, nel centro della città, dove si inaugurava una mostra collettiva di venti artisti alternativi che esponevano i lavori creati durante gli attacchi della Nato. Era in mostra anche un mio fumetto. Siccome la maggior parte dei raid avviene la sera mostra si apriva alle 13:00…

Comunque è andata così: stavo pedalando vicino alle macchine parcheggiate ed un soldato ha aperto una portiera all’improvviso, senza guardare, ed io ci sono finito contro, per poi essere catapultato a due metri di distanza. È miracoloso come la mia bicicletta sia rimasta intatta, subendo solo una piccola deformazione alla forcella. Il tipo ha detto che era dispiaciuto e io gli ho detto “Ok” e dopo essermi accertato di essere ancora in un pezzo unico volevo solo andare via da lì, per nascondermi dall’imbarazzo, eravamo nel centro della città e tutti avevano visto la mia piroetta e la bicicletta stesa in terra…

Solo qualche ora prima del mio incidente la Nato aveva bombardato il centro di Nis, nel sud della Serbia, e almeno quindici persone sono rimaste uccise e oltre sessanta ferite… Un amico di Prokuplje (un piccolo paese vicino a Nis) ha chiamato e mi ha raccontato che una donna del suo paese si era recata all’ospedale pediatrico di Nis per partorire… È rimasta uccisa mentre attraversava il mercato che si trova vicino al luogo dell’esplosione. Le riprese di Nis sembravano apocalittiche… Persone morte in terra, fumo, macchine in fiamme, negozi e case distrutti. L’ospedale è stato gravemente danneggiato, le bombe hanno colpito il reparto di patologia e medicina legale… Le “cluster bombs” (bombe a frammentazione, ndt) sono state trovate per tutto il centro della città e all’apparenza sembrano lattine di bibite…

Oggi i miei genitori mi hanno raccontato una cosa strana: durante il primo attacco Nato alle linee elettriche sono state utilizzate armi speciali, mai utilizzate prima, che hanno prodotto un black out sulla maggior parte della Serbia. Mia madre era di fronte a casa (hanno un piccolo frutteto). Ha visto qualcosa come delle piccole sfere luminose che cadevano dai tralicci e si disperdevano nelle campagne… La centrale elettrica è solo a poche centinaia di metri dalla casa dei miei e spesso guardano nella sua direzione, spaventati dall’eventualità di un attacco, ma questa volta non ci sono state esplosioni. Sembra che mia madre abbia visto le “soft bombs” (si riferisce alle bombe alla grafite, ndt), un nuovo prodotto fabbricato nei laboratori Nato… Mi è sembrato buffo pensare ai miei genitori come agli unici testimoni al mondo dell’utilizzo di una nuova arma… Ricordate che vi avevo raccontato che si trovano in giro per tutta la Serbia i serbatoi per il carburante ausiliario che gli aerei Nato sganciano per alleggerirsi? Uno oggi è stato trovato in uno dei campi della piantagione alla quale lavora Gordana… Un uomo su un trattore ha trovato un cratere nel mezzo del campo ed è andato alla polizia per denunciarne la presenza… Dopo che gli esperti sono stati sul posto hanno stabilito che si trattava di un serbatoio, ma nessuno è stato in grado di dire da quando si trovasse lì…

Leggendo i giornali si trovano molte storie d’orrore della guerra — due giorni fa hanno trovato il corpo di un bambino di sei anni che galleggiava nel fiume. È stato identificato come una delle vittime del treno bombardato dalla Nato tre settimane fa…


8 maggio 1999

La scorsa notte non riuscivo a dormire per via del dolore al gomito e per i problemi che mi da il gesso alla mano nel cercare una posizione comoda… Per non parlare delle nuove tecniche che sto sviluppando come per esempio imparare a mettermi le lenti a contatto con una mano sola… Le nostre finestre tremavano per via di forti detonazioni provenienti dalla direzione di Belgrado… La Nato ha utilizzato prima le “soft bombs” in serata, per tagliare le linee elettriche di Belgrado. Dopodichè diverse zone della città sono state sottoposte a forti bombardamenti, in quattro raid diversi, l’ultimo dei quali si è avuto nelle prime ore della mattina. Alcune città del centro sono state chiuse, con vetri rotti, pezzi di cemento e shrapnel ovunque… Uno degli edifici colpiti, con grande sorpresa di tutti, è stata l’ambasciata cinese! Due missili hanno colpito il palazzo uccidendo tre persone (finora) compreso un giornalista cinese e ferendo molte persone…

A presto


20 maggio 1999

Giu’ sulla terra

Ciao a tutti!
Ieri, poco prima della sua breve visita in Serbia, il mediatore russo Victor Chernomirdin ha detto che sarebbe venuto a Belgrado per portare avanti i negoziati di pace nonostante il suo governo fosse informato che la Nato avrebbe bombardato diversi punti della città in serata. Poco dopo che il suo aereo è ripartito per la Russia, si sono sentite diverse esplosioni provenienti dalla direzione di Belgrado. Io ho visto una intensa attività della difesa antiaerea e persino l’orribile volo dei missili Cruise. Esplosioni di tutti i tipi si sono protratte per ore e per la prima volta ho persino visto quello che penso fosse la partenza di un missile da un aereo… Tra i risultati degli attacchi della scorsa notte c’è stato un altro “errore” di un missile Nato che ha mancato il suo bersaglio e ha colpito un ospedale nel quartiere di Topcider!… L’esplosione ha danneggiato il reparto di terapia intensiva del centro neurologico uccidendo tre pazienti e ferendone molti insieme al personale paramedico… In una delle corsie un’operazione era in corso quando il missile ha colpito l’edificio. Lenzuola insanguinate ed equipaggiamento medico distrutto erano dappertutto mentre l’evacuazione urgente dell’ospedale era in corso… un dramma.

In tutti gli ospedali della Serbia i pazienti in condizioni non serie sono stati mandati alle loro case, il che vuol dire che quelli rimasti negli ospedali hanno effettivamente bisogno di cure mediche… Questa notte — poche ore fa — la Nato ha colpito un deposito di carburante a Belgrado. Dopo l’esplosione i vetri si sono infranti nella vicina residenza ufficiale dell’Ambasciata svedese dove era in corso un meeting in onore della festa d’indipendenza di quel paese. Uno degli ospiti ufficiali era l’Ambasciatore svedese. Ironicamente è stata l’ambasciata svedese ad essere danneggiata ieri, durante il bombardamento dell’ospedale di Topcider. Oggi ho parlato ad un amico dei piloti che sono mandati a bombardare il nostro paese… Deve essere davvero un duro lavoro… Scommetto che ogni paese visto dall’alto sembra bellissimo, e i piloti devono sganciare le bombe sulle città e le persone che sono in basso, e rischiare le loro vite per delle ragioni che per loro sono astratte… In altre parole sono anch’essi vittime di questa guerra, proprio come quelle piccole persone giu’ sulla terra.

Ci vediamo


21 maggio 1999

Vuoto nero

Ciao!
Oggi ci sono state diverse esplosioni provenienti da differenti direzioni… È sempre bizzarro quando senti le bombe esplodere durante una giornata bella e assolata (anche se un temporale si stava preparando in serata). Ho visto i cani immobili per la strada, seduti in posizioni curiose, gli occhi puntati nella direzione del rombo degli aerei Nato. Non li ricordo così sensibili al suono degli aerei prima che la campagna di bombardamenti avesse inizio.

Oggi persino Banatski Brestovac, il villaggio dove va a lavorare Gordana, è stato inserito nella lista dei bersagli. Sembra quasi uno scherzo. Gordana era al lavoro nel frutteto quando un’esplosione ha scosso il suolo, la Nato aveva tirato un missile nei campi dove era stata posizionata una batteria antiaerea (non sappiamo neanche se qualcuno è rimasto ferito, perché i militari non rivelano il numero delle loro vittime). Ci sono state notizie a proposito di nuovi bombardamenti Nato sul complesso di costruzioni dove è situata la prigione di Istok, nel Kosovo. Questa volta il lancio di bombe è stato persino piu’ intenso! Sono stati sparati almeno 20 missili, che è un numero spaventoso… E altrettanto pauroso è il numero dei morti, circa una ventina, tra prigionieri e guardie. Quando il raid è finito giornalisti serbi e stranieri hanno visitato il posto, ma poco dopo che sono andati via c’è stato un altro attacco e la prigione è stata bombardata di nuovo! (Hanno appena detto alla radio che dalla mattina alla sera il posto è stato attaccato sei volte!). Non riesco ad immaginare che ragioni ci possano essere dietro ad una azione così drastica, e mi domando se i servizi giornalistici riusciranno a dare l’idea del dramma che si è consumato li’…

Tra gli obiettivi piu’ stravaganti c’è stato una radio trasmittente ed una stazione meteo a Subotica, bombardate l’altro giorno… È stato stupido da parte della Nato bombardare la trasmittente, perché appartiene alla stazione locale di Radio Subotica, che si è sempre opposta alla propaganda di regime. O bombardano semplicemente ogni trasmittente che vedono? E la stazione meteo, costruita cento anni fa? Stava producendo carri armati? Tutto questo da l’idea che la Nato non abbia piu’ molti obiettivi rimasti dopo otto settimane di bombardamenti su questo povero ed esausto paese, e adesso bombardano semplicemente… tutto.

E si’, sono già otto settimane di bombardamenti, e una delle cose che mi manca di piu’ è la cara vecchia posta ordinaria, libri e lettere nella mia cassetta delle posta. Grazie al cielo abbiamo ancora dei modi per comunicare, come internet, o… i sogni. In piu’ mi posso esprimere tramite i miei fumetti, che sono anch’essi un modo per comunicare. Ecco una lettera del mio amico Gaian, dall’Italia:

“La scorsa settimana ho sognato che stavo dormendo nel mio letto, a Bari, e ho sentito un rumore sordo e profondo fuori dalla finestra. Ho aperto le imposte e ho visto una luce rossiccia all’orizzonte. In effetti posso vedere il mare dalla finestra della mia stanza, e nei giorni di sole, quando il cielo è pulito, è possibile vedere la costa albanese anche senza un binocolo. Nel mio sogno il paesaggio era lo stesso, la la striscia di terra non era l’Albania, non so cosa fosse. Quando ho visto queste luci all’orizzonte, ho detto: “Sasa, cosa sta succedendo?”. E Sasa: “perché mi hai chiamato?”.

Sasa era nella stanza con me, in persona, ma era il suo personaggio dei fumetti; ho visto il suo disegno di se stesso, ma non ero sorpreso da quella vista, era tutto perfettamente normale per me. Poi il resto del dialogo:

G: “Non ti ho chiamato, eri qui”.
S: “Stavo dormendo e mi hai chiamato qui”.
G: “Può darsi che anch’io stia dormendo. Guarda, non porto il pigiama quando dormo, e adesso invece ne ho uno addosso, ed è così brutto!”. S: “Forse io ti ho chiamato qui. Guarda, sono un fumetto”.
G: “No Sasa, sembri a posto, come al solito.”
S: “Si’ ma adesso devo tornare a casa.”
G: “E come ci riusciamo? Sei tu l’esperto del viaggio nei sogni.”
S: “Non so, prova a cancellarmi o a toglierti il pigiama”.
G: “Mmmmh, provo la prima cosa”.

Poi ho fatto un gesto con la mano, come se stessi pulendo una finestra. Mi sono svegliato. Mistico, eh?

La cosa piu’ strana di tutte è che io non ho avuto sogni particolarmente interessanti da quando la guerra è iniziata… Mi sento abbastanza assente e tutto quello che risco a vedere nei miei sogni è un grande vuoto nero… So che è una cosa negativa, ma non riesco a fare a meno di chiedermi se questa guerra fantasmagoricamente reale non stia disturbando la mia abilità nel concentrarmi sulle esperienze oniriche…

Buona notte


24 maggio 1999

Sessantaquattro persone e solo una casa

Ciao!
Il motivo per cui non ho scritto prima o perché le mail che mi avete mandato vi sono probabilmente tornate indietro è che le centrali elettriche serbe sono state sotto attacco della Nato che ha utilizzato sia le bombe “soft” (si riferisce alle bombe alla grafite, ndt) che quelle “hard” vecchia maniera. Gli scorsi giorni siamo stati prevalentemente al buio e nei momenti in cui tornava la luce non era possibile connettersi ad internet…

Devo dire che ho commesso un’errore nella mia ultima mail, perché è venuto fuori che la bomba che è caduta nei campi vicino a Banatski Brestovac non è stata lanciata su una postazione antiaerea, come avevo pensato in un primo momento. Ho letto un articolo che raccoglieva le testimonianze di due guidatori di un trattore che hanno osservato, terrorizzati, un aereo sganciare una bomba in un campo di soia, ad un paio di centinaia di metri da loro. Sembra che sia stata una delle bombe che per qualche ragione non vengono sganciate sul bersaglio individuato e devono essere abbandonate visto che gli aerei Nato non possono atterrare con le bombe agganciate. Un sacco di bombe sono state abbandonate nell’Adriatico vicino all’Italia, alla Croazia e (probabilmente) al Monte Negro e nei campi della Macedonia, ecc. Una volta che si iniziano a tirare bombe non c’è fine ad incidenti come questo, semplicemente le bombe sono ovunque. L’altro giorno abbiamo visitato degli amici in un villaggio vicino Pancevo — ci hanno raccontato che durante i giorni in cui la Nato bombardava gli insediamenti industriali della città le case del villaggio di sono riempite di persone che scappavano verso le campagne. Hanno parlato di alcuni loro amici che hanno dato rifugio ai membri della loro numerosa famiglia, così che ad un certo punto c’erano 64 persone nella loro modesta casa! Era troppo affollata per poter dormire sui letti, sulle sedie o per terra, così per la maggior parte del tempo stavano semplicemente seduti a parlare per tutta la notte, e a dormire qualche ora durante il giorno. Quando si sono stancati della situazione hanno deciso che gli adulti avrebbero dovuto lasciare la casa e trovare un rifugio da qualche altra parte, così da lasciare più spazio ai bambini. Così alla fine la casa ospitava “solo” 30 bambini!

Hanno detto che almeno un milione di persone in Serbia è stata costretta a lasciare le proprie case, permanentemente o per qualche tempo… Su una popolazione di 10 milioni di abitanti è una cifra piuttosto alta. Ok, provo a mandare questa mail finché c’è ancora energia elettrica.

A presto


25 maggio 1999

Il blues del black out

Ciao!
Negli scorsi giorni i problemi connessi con i black out sono stati il principale argomento di conversazione tra la gente. Dopo l’uso di speciali bombe a filamenti di carbonio (le ormai notissime bombe alla grafite, ndt) la Nato ha proseguito giorno dopo giorno nel distruggere le infrastrutture di base della produzione e distribuzione dell’energia elettrica in Serbia con le care vecchie bombe tradizionali. Siccome molti di voi non avranno mai avuto l’esperienza di un grande black out forse è meglio descrivervi com’è nella realtà… Prima di tutto la maggioranza delle persone non ha acqua durante le ore del black out, perché le pompe non possono distribuirla e le persone che vivono ai piani alti dei palazzi (come me e Gordana) rimangono senz’acqua.

Inoltre il cibo congelato va a male e deve essere buttato nella spazzatura, nel bel mezzo della guerra. Molte persone a Belgrado regalano allo zoo il cibo non piu’ commestibile (per gli esseri umani se non altro). Per non parlare dei problemi degli ospedali, panetterie, fabbriche o semplici famiglie con bambini neonati, che riamangono senza energia. Riuscite ad immaginare com’è quando qualcuno che vive in alti edifici MUORE durante un black out? (Si’, succede). Passare molte ore al buio di notte, mentre gli aerei ti bombardano è un’esperienza spaventosa.

Non hanno neanche bisogno di tagliare fuori la Serbia da internet, visto che in queste condizioni i collegamenti internet stanno diventando sempre piu’ difficoltosi. (Tra parentesi, se mi avete mandato una e-mail e vi è tornata indietro, siate pazienti e rimandatemela!). La cosa buffa è che lasciare un’intero paese al buio non sembra “così” terribile, come per esempio uccidere gente con le bombe, così che la distruzione delle centrali elettriche serbe non causa sui media occidentali alcuna sensazione, anche se è una misura che ferisce milioni di persone. “Qui le copertine di tutte le riviste hanno foto del nuovo film di Guerre Stellari, e non si parla affatto della Yugoslavia”, mi scrive Chris Ware (Stati Uniti, ndt) nella sua recente lettera. “Speravo di poter dire che il mondo fosse impazzito — ma temo che sia sempre stato così; è solo l’ennesima variazione sul tema e noi siamo semplicemente artisti abbastanza stupidi da pensare che le cose dovrebbero andare diversamente”…

Ci vediamo

Sasa Rakezic
> P.F.163
> 26000 Pancevo
> Yugoslavia /Serbia/
> zograf@pancevo.com> zograf@panet.bits.net> Ciao Lorenzo –
> Hey, million thanks for
> puting my stuff on the
> web… Feel free to use
> just whatever you want.
> I can’t believe that
> people are really
> interested to read
> those confusingletters
> of mine…

> Con afetto
> Sasa + Gordana

Sandro Bonifazi è riuscito a contattare telefonicamente Aleksandar “Sasa” Zograf la sera di lunedì 29 marzo. Ecco il resoconto della telefonata. 

29 marzo 1999
ore 00:35


Ciao a tutti,
Ho parlato a Sasa questo pomeriggio: lui e Gordana stanno bene. Sfortunatamente il suo computer è fuori uso probabilmente a causa della bassa tensione della linea elettrica. E’ stato alla sede del movimento pacifista di Pancevo per cercare di utilizzare i loro computer ma avevano problemi con dei virus, che potrebbero essere un’altra spiegazione del black-out. Gli aerei della Nato stanno ancora bombardando Pancevo, ripassando più volte sugli stessi obiettivi, ma non risultano vittime in città. Sasa e Gordana rimangono nel loro palazzo durante gli attacchi: dicono che probabilmente è ancora più sicuro che camminare fino al seminterrato più vicino (non c’è benzina per i civili e così non possono usare auto o bus). Molti loro amici fanno la stessa cosa. Sasa mi ha detto che mentre i raid proseguono Milosevic diventa più forte che mai e alla luce di questo difficilmente cambierà politica. Non c’è alcuna informazione sui fatti del Kosovo e Sasa è preoccupato perché, anche senza considerare l’esercito Serbo, ci sono armi in ogni casa e potrebbe diventare “ognuno contro l’altro e Dio contro tutti”. Hanno sentito parlare di questa “fase 2” della Nato, ma credono che sarà impossibile distruggere i carri armati e i soldati perché fin dall’inizio del conflitto si sono sparpagliati per i boschi, nascondendosi. Non sa quanto tempo passerà prima di essere in grado di inviare una email ma il suo telefono continua a funzionare abbastanza bene. Ciao.

Sandro Bonifazi

Traduzione dall’inglese: Dario Morgante / Kerosene
Kerosene, rivista di fumetti
via roncegno 32 – 00135 roma
06.35511051 – 06.35059861 – <
kerosene.comic@flashnet.it>

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