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Omnia

La luce delle sue parole

Il punto della situazione

Mi è sempre piaciuto fare il punto della situazione. Per preparare di un esame o una ricerca scientifica, in conclusione ad una relazione scritta o parlata che sia. Che si tratti di enucleare un concetto, dimostrare un teorema o addentrarsi in angusti spazi del pensiero logico-matematico, alla fin fine, ciò che ho sempre voluto raggiungere sono le conclusioni, l’igitur liberatorio che sostanzia e dà forma a tutto il pensiero che lo precede. Ebbene, devo confessare che mai come nel caso delle Fucine, fare il punto della situazione mi piace, mi conforta, per molti versi mi entusiasma. Proprio in questi primi giorni d’agosto la rivista taglia il traguardo del suo primo mezzo anno di vita. Sono trascorsi sette mesi dalla data di nascita del primo gennaio 1999 ed in sette numeri sono stati pubblicati più di 130 articoli ed elaborate quasi 2.400 immagini, per un totale complessivo di 3.574 file prodotti, equivalenti ad un contenuto informativo di ben cinquantatre milioni di caratteri (avete presente la Treccani?). Più di dieci persone, tra segreteria e comitato redazionale, hanno lavorato continuativamente al progetto, e innumerevoli sono state le collaborazioni che ci sono giunte, in modo spontaneo sia dal mondo dello spettacolo e della cultura italiana in senso lato sia, con una peculiarità che è specifica proprio di questa rivista, dal mondo accademico a partire dallo studente al primo anno del corso di studi, passando per il docente universitario, fino alla firma illustre di chi, invitato ai nostri convegni e seminari, ha acconsentito alla pubblicazione su web del suo intervento.

Fucine Mute, palestra di scrittura e sperimentazione, laboratorio informatico e plurimediale, coacervo di professionalità e competenze, diventa, dopo appena pochi mesi di vita, un punto di riferimento su web per l’analisi del linguaggio cinematografico, audiovisivo, letterario (Franco La Polla, Giuseppe O. Longo, Roger Corman, Sandro Petraglia, Silvano Agosti, Roy Menarini, Gianni Canova, Alberto Farassino, Roberto Nepoti, Cosetta G. Saba, Roberto Bertinetti, Luciano De Giusti) e per la definizione della categoria di postmodernità con interventi a firma dei più prestigiosi rappresentanti del panorama culturale italiano (Giuseppe Petronio, Renato Barilli, Gillo Dorfles, Giorgio De Vincenti, Gianni Canova…). Molto importanti, così ci viene riferito dai lettori e da realtà nazionali ed internazionali che si occupano di comics su web, i traguardi raggiunti sul settore del fumetto. Lo testimoniano la pubblicazione integrale dei lavori monografici di Warren Ellis, nostro ospite per tre giorni a Trieste durante la manifestazione Fluxus Alfabeti sulla contaminazione dei linguaggi e delle nuove tecnologie, le interviste esclusive rilasciate a Fucine Mute da Steve Pugh, Marv Wolfman, Jamie Delano, Jon B. Cooke, Brandon Peterson, Walter Simonson, Danijel Zezelj…

In costante sviluppo e continua crescita è il settore della poesia con importanti collaborazioni attivate con la rivista croata di letteratura Shine di Igor Isakovski e con Multimedia Edizioni, casa editrice che ha reso possibile, il mese passato, l’incontro con Jack Hirschman, nostro ospite a Trieste, già da noi da noi intervistato nel terzo numero.


Pier Paolo Pasolini

Ai quasi 65.000 visitatori che fin qui ci hanno seguito nella nostra avventura, abbiamo deciso di offrire un numero doppio, interamente dedicato a Pier Paolo Pasolini. Si tratta a tutti gli effetti di un numero monografico di quasi trenta articoli attraverso i quali sono state raccolte, selezionate e adattate in nuova veste editoriale, con immagini e spezzoni audio, le testimonianze storiche di chi, avendolo conosciuto in vita, ne ha compianto la morte. Dal memorialismo della Fallaci, di Moravia, Eco, Roversi, Mariuz e De Gregori, alle analisi di Testori, Viviani, Maraini, Volponi e Nicolosi, fino ai tributi poetici di De Filippo, Pedriali, Zizzi, Buratti, Lamarque e Montresor.

L’amore per Pasolini risale ad un’estate di molti anni fa, quando ne avevo, pensate, appena dodici. Alla fine del primo anno di scuola media inferiore la professoressa consigliava la lettura dei libri per le vacanze e a me indicò, chissà perché – me lo chiedo tuttora – i Ragazzi di vita, lettura, peraltro, non proprio adatta ad un ragazzino poco più che infante… Erano ancora quell’estati di corse sui campi, di partite a pallone, di terra sui vestiti e paglia tra i capelli. Quell’estati di sudore, di tramonti interminabili, di giorni che si estendevano per le piane di giugno, luglio e oltre, al di là dell’inimmaginabile orizzonte di agosto. Solo un ragazzino qual’ero io allora poteva godere ancora per poco di un’estate come quella, prima degli impegni che sarebbero sopraggiunti portandosi via la magia dell’infanzia ormai trascorsa. E fu proprio in quell’estate magica che Pier Paolo Pasolini, che avrei comunque apprezzato e capito meglio durante gli anni di Liceo ed Università, divenne, con la luce delle sue parole, mio fedele compagno di lettura.
Questo numero speciale di Fucine Mute vuole essere il mio piccolo ed umile tributo alla sua memoria.

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