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Scrittura

Allen, Pokhara, Le tribù…

Allen

Immagine articolo Fucine Mute

Rastrellando il cortile mi rendo conto che
                                              [tu sei ovunque ora

Sono andata giù al fiume

ho spaccato una noce de cocco per te, l’ho gettata

nella bianca acqua della piena primaverile

come te

il sole dietro l’albero, la polpa del cocco

che oscilla nell’acqua come un teschio nella brezza

Ricordo quel poema che ci hai mostrato

allontanandoti della barca

con i nostri teschi, carne bianca di cocco

La tua grazia infinita nel collegare le persone, mai

ti ho visto scordarti il nome di qualcuno, facendo

le presentazioni, inclinandoti con brevi descrizioni

dei successi personali,

una vasta coscienza connettiva

in te, tutti gli scrittori

e giornalisti, tutti gli insegnanti e

musicisti — tu eri il centro, l’asse

Un ragazzo sedicenne in un parcheggio

mi ha fermato l’altra sera, lui ama il tuo lavoro

e gli uomini al laboratorio nella prigione richiedono

i tuoi libri, quel poema sbeffeggiante

a loro piace più di tutti,

nessuno al giorno d’oggi inviolato

dalla tua ferma politica

dalla tua compassione

Mark Twain, nato sotto la cometa di Halley

se ne andò al ritorno di Halley

Hale-Bopp entra, la più luminosa

emissaria che mai vedremo dalla materia prima

della creazione

e a tempo tu l’afferri

come il treno F dalla Second Avenue

Non essere dispiaciuta, tu dicesti, parlando

della tua morte,

ho aspettato tutta la vita per questo

Ricordo la brocca di vite della morte

ayahuasca che portasti dall’Amazonia

fosti il primo a parlare

della radiosità in cui credevo

Una tempestività nelle tue azioni, correndo

per le notizie, creando un’altra

possibilità: nuda impegnata

poetica del guerriero

Prepara una borsa piccola & colpisci la terra correndo

lanciandoti come un fiume con una noce di cocco
                                                           [rotolante

oscillante nell’acqua

Il mio ultimo sogno di te, tu eri magro

sedevi sul pavimento

Peter mi ha fatto entrare per vederti

tu cantavi alla chitarra di qualcuno

sei corso fuori all’angolo per le notizie

e ritornato

in una stanza riempiendola d’amore

di gente passata e di gente presente

Ehi Allen, ovunque ora!

Willow, NY, April 6, 1997.

I Cani Pazzi di Trieste

(per Andy Clausen)

Immagine articolo Fucine Mute

Non siamo mai stati in una guerra come questa

in tutti questi anni di osservazione

della strada alle 3 di mattina,

bambini che palleggiano petardi dentro cestini dei rifiuti

gli ultimi operai diretti a casa

Di solito, fermandosi nei caffè di Les Halles

dopo una notte potevamo trovare i robusti

uomini del mercato

e le bellissime prostitute

che riposavano una nelle braccia dell’altra

Le Chat Qui Peche, Le Chien Qui Fume

vivi grazie ai valzer parigini, le mani di lui sul sedere di lei

potevamo scegliere crude primizie da contenitori di scarto

e avere stufato di lenticchie per il giorno dopo

Le cose non sono mai state cosi.

Poliziotti schierati contro teenagers nella piazza del
                                                                   [villaggio

prendono i più influenzabili come amanti, e rimettono in
                                                                     [fuga il

resto

nei condotti dell’incarcerazione

I cani pazzi di Trieste

su cui abbiamo contato per abbattere la morte

e far imputridire lo status quo, dare uno scossone qua

e là, predatore l’ordine ingrassato e calcificato,

si sono dissolti come storie

Li afferravamo con le tese dei loro cappelli

tenendo la maggior parte della faccia in ombra

e qualche volta quelle voci

una alla volta

si trasformavano in onde

come cicale sugli alberi d’Agosto, fischiettando

arretrando, e le parole scivolate sotto

le cortine del potere, hanno fatto piccoli cambiamenti,

hanno fatto oscillare un precario equilibrio, e portato
                                                                    [sollievo

Quei pacchi non incrociano i viali

adesso nelle città antiche, nessuna cabala politica

dietro noi guarda il mondo con

occhi pieni

di consapevolezza

le voci liriche corpi miraggio

i tuoi amici i miei amici nessuno è partito

tranne i cani pazzi di Trieste al nostro

percorrere le strade.

Willow, New York, Agosto 1998.

Immagine articolo Fucine Mute

Pokhara

Immagine articolo Fucine Mute

La fine della strada

è un motel d’autostrada

un parcheggio lìbero in una fila di parcheggi lìberi

con una luce tremolante

traffico balbettante

nubi occasionali di pòlvere

la donna che ti guarda

negli occhi

sta vendendo qualcosa

si allontana

quando capisce

che non puoi comprare

ti perdi il tramonto

sul lago

marte sorge

sopra la corda del bucato

e il portiere lascia le scarpe

dietro la tua porta

alla fine della strada

non c’è paradiso giusto

nessun benvenuto d’eroe

nessuna tassa di tè

alla fine della strada

è la strada

che si distende in entrambi le direzioni

nel tuo cuore.

Pokhara, Nepal, October 1988.

Le tribù

Immagine articolo Fucine Mute

Nella piazza antica rimaniamo in piedi

nella polvere

a Kathmandu, la città vecchia

e Lima, la città trasferita

sugli oceani

per imporre una nuova crudeltà

Perché i soldati sono riuniti qui?

Croci e spade sul nostro continente,

perché sono riunite?

Immagine articolo Fucine Mute

Cantiamo nel piazzale

a dispetto della pressione dei grandi,

i padroni di universi apparenti,

cantiamo e ci diamo il benvenuto

nei nostri piccoli perimetri e giardini

I nostri due-passi, quattro-passi,

perché pensi che danziamo cosi?

Nella consapevolezza che è

non come dici,

O terribili padroni!

Immagine articolo Fucine Mute

I secondi piani delle nostre case

sono umidi di calore

accumulato

facciamo l’amore sulla paglia

sulle assi del pavimento

se ci sono letti, sui letti

facciamo l’amore malgrado

i tuoi gridi di guerra, i tuoi inni di dominio

deformati

Immagine articolo Fucine Mute

Chiamiamo forte i nomi

delle cose che amiamo: il sole

che sorge intorno a noi, il sorgere della luna

sopra le pietre, la verdura

nel giorno di mercato, le risate dei nostri bambini

nella piccola piazza

dove le truppe sono riunite ora

con le spade

dove le truppe sono riunite

Immagine articolo Fucine Mute

E rimaniamo in piedi all’alba

i nostri cuori che battono contro l’aria d’acciaio

incerti se vivremo

fino al crepuscolo, madre,

se vivremo.

Lima, Perù, Agosto 1989.

The Draft: Il ContingenteEnglish version

Uscendo o entrando in una prigione per la
                                   [cinquantesima o centesima

volta

per incontrare per caso un “contingente”,

il trasferimento di prigionieri nella loro nuova dimora,

per guardare gli uomini trascinarsi dentro in catene

caviglie in catene polsi in catene

uomini comuni, la loro dignità spiegacciata qua e là

i loro piedi come fronde regolamentari sul pavimento

della latrina, dove posi i tuoi occhi?

Immagine articolo Fucine Mute

Come, al pari di Pablo Neruda, che venne offrendo

le sue mani in avanti, insozzato del sangue

delle mine, puoi non prender parte al crimine?

Si dice “di leva,” una procedura di routine,

benché con questo nome si cancelli lo squallore

un eufemismo come “sulla strada verso le docce”

ad Auschwitz, “lei è in un distaccamento di soccorso
                                                    [per le truppe,”

come puoi testimoniare? Dove posi i tuoi occhi?

Immagine articolo Fucine Mute

Nella Prima Guerra Mondiale, nella Seconda Guerra
                                                            [Mondiale

uomini richiamati per difendere il loro paese

sono adesso spinti dentro per sostenere un’ industria

contando sulle loro catene alla base della pila

forte di due milioni. Ombre di lume, qualcuno?

E per vederlo settimanalmente, con regolarità, trovarlo
                                                            [per caso

fresco al cancello, o alla guardia centrale,

o alla panchina sul pavimento della guardiola,

attacchi l’uomo che non vuole

essere visto con rabbia nei tuoi occhi? Con
                                                     [compassione?

Guardi da qualche altra parte nel tetro

ambiente per sollievo? Ignori

le catene che la civiltà a cui appartieni

ha messo alle sue mani, ai suoi piedi? Pieghi la testa

per vergogna? Chiedi perdono?

Attento nessuna traccia di ciò mostra la tua faccia, tu

raddoppi di nuovo con la fottuta forza

ad aprirti la strada attraverso la contaminazione

Uomini uniformati che recintano materiale greggio in
                                                              [blocchi

sono lavoratori nel mondo, come te

ingaggiati nel trasporto di gente in catene

come un lavoro giornaliero, che impressione fa?

Immagine articolo Fucine Mute

Se questo fosse un esempio isolato

potresti raccontare la storie a un mondo scioccato

arroccato nel suo innato pudore a chiedere
                                                       [risarcimento

ma è comune

La crudeltà è cresciuta da atti casuali

fino a una radice-causa della grandezza di un
                                                          [pompelmo

un tumore nel cuore de un popolo

e prova come vuoi non c’è modo di evitarlo

o attaccare alla forca l’umore e dimenticarlo,

non c’è luogo dove tu possa girarti e non vederlo,

la colpa della complicità ricade sulle spalle

di tutti quelli che non parleranno, che distoglieranno i
[nostri

occhi.

Willow, New York, Marzo 1999.

Immagine articolo Fucine Mute

Madre Uccello di Cagliari

Immagine articolo Fucine Mute

Antica madre

nei reliquari delle mensole

di Cucurru’e Mari in Sardegna

una fila di piccole madri da Cucurru S’arriu

Prima Eta’ del Bronzo fino a Media

Eta’ del Bronzo (1600 a.C.), Civiltà Nuragica

Madre Uccello scolpita su marmo bianco

con ampie spalle squadrate

e becco invisibile,

Pensi che

circondandoci di immagini

e manufatti dell’antichità

potremmo essere risospinti indietro,

scossi, portati di sorpresa al nostro io

antico ed al suo cuore che canta?

Immagine articolo Fucine Mute

L’introspezione lungo sale nerborute

la stretta cavernosa delle tue braccia e ginocchia

la nera notte di shakti,

Una chiesa stellare e materna, la conoscenza di nido

di un mondo fisico e la sua covata di uova

ciascuna più splendida della successiva

Immagine articolo Fucine Mute

Potremmo camminare indietro a quel giardino

e riconoscere le tue lame di ossidiana

le tue case di camere circolari

la tua mano di fronte al

monte di Venere

mentre giri a destra?

Potremmo noi annuire e infilarci in quel regno

protetti, procreativi

senza le guerre di divisione?

Immagine articolo Fucine Mute

Potremmo trovare te, consolazione,

mentre prendiamo sulle nostre spalle il lavoro

che non ammette separazione?

Potremmo trovarti

sorridente alla porta

quando ci ricevi a casa?

Immagine articolo Fucine Mute

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