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Omnia

Il Re del Mondo

camIn un mio editoriale di qualche tempo fa, cercavo di fare il punto della situazione sulle soluzioni di video streaming che il mercato IT metteva a disposizione di quanti avrebbero potuto avvalersene spendendo in media i 3.600,00 euro di allora, affiancando a quelle mie analisi anche le possibili soluzioni più economiche, se non addirittura gratuite, che consentivano comunque un’ottima gestione di contenuti multimediali su web.
Salvo restando il fatto che tutto ciò che allora scrissi resta ancora sostanzialmente valido anche a distanza di un anno e mezzo, ciò nonostante a partire da questo numero Fucine Mute passa ad una gestione dei suoi video che è ormai quella universalmente più diffusa e meglio accettata: Flash.
In tal modo possiamo garantire il mantenimento di alti standard qualitativi nell’erogazione dei servizi webcast, consentendo tuttavia una loro maggior interoperatività (risorse fruibili anche da sistemi operativi differenti da quelli che le erogano), cosa della quale si dovrebbe sempre tener conto, soprattutto quando, come nel caso di Fucine Mute, sono in decine di migliaia ogni giorno a fruire dei suoi contenuti, nelle condizioni più disparate ed etoregenee di piattaforme hardware e software.

video

Iniziato già più di un mese fa, il lavoro di conversione dei file video dal formato NSV a FLV si è già concluso da una settimana per quanto riguarda le video interviste pubblicate dal luglio del 2005 ed entro un mese contiamo di completare il lavoro di transcoding anche per tutti i video incapsulati negli editoriali o in pagine di articolo, o comunque collegati come risorse esterne. Un ringraziamento per questo lungo e preciso lavoro al nostro stageur Claudio Todaro – che ha saputo destreggiarsi come pochi altri avrebbero potuto tra demuxer ed encoder – ed anche a  Jeroen Wijering che è l’autore del media player che d’ora in poi useremo, distribuito sotto licenza Creative Common.

L’introduzione del concetto di Web 2.0 ha portato sempre più alla creazione di siti Web che hanno come caratteristica peculiare il concetto di comunità collaborativa. Adobe Flash ha da sempre cavalcato l’onda della multimedialità interattiva grazie alla sua spiccata versatilità, sfruttata pienamente da siti web come Mogulus e YouTube, che consentono ad esempio la diffusione di flussi video rispettivamente in tempo reale e on-demand. Lo streaming di eventi dal vivo, la chat, la videoconferenza, le WebTV e i sistemi di collaborazione on-line sono solo alcune delle potenzialità dell’unione di Flash con la sua componente streaming lato server, Adobe Flash Media Server.

red5

Tuttavia da qualche mese una novità a mio dire importante si è affacciata nel mondo del software a codice aperto. Si tratta di Red5, che è un Flash media server completamente Open Source (rilasciato con licenza LGPL), sviluppato sulla piattaforma Java e distribuibile come servlet J2EE. Può essere considerato come il clone del prodotto commerciale closed-source prodotto da Adobe e noto in precedenza come Flash Communicator Server. Red5 supporta nativamente lo streaming audio/video nei formati FLV e MP3, la registrazione di flussi audio/video FLV in ingresso dai client e la pubblicazione di uno stream in ingresso in tempo reale per la diffusione di eventi live. Red5 è scaricabile all’indirizzo www.osflash.org/red5 ed è utilizzato da molti siti di portata internazionale, primo fra tutti FaceBook e QuarterLife.
Ancora una volta ci piace pensare ad un mondo in cui il possesso della conoscenza sia alla portata di tutti, un mondo libero dalle caste dei tecnocrati e delle Big Corporation che decidono fino a che punto possiamo manifestare il nostro libero arbitrio, quando magari ci si nega la libertà di scegliere un software altro da quello da esse prodotto. E quindi, la mia quasi paternalistica raccomandazione a quanti ora leggono: coltivate il progetto Red5, provate ad installarlo su un server, sperimentate con le vostre prime trasmissioni on-line. I risultati raggiunti (tutto e meglio di ciò che si avrebbe ottenuto al costo di almeno 5.710,80 euro) ripagheranno sicuramente gli sforzi iniziali (una certa difficoltà di installazione).

* * *
inadatti al voloUn evento dal vivo, oltre che certamente vivo e vibrante, uno di quelli che ci avrebbe fatto piacere trasmettere in diretta web, è stato quello della presentazione del libro antologico “Inadatti al volo”, avvenuta a Trieste il giorno 29 febbraio 2008, presso il Caffè Rossetti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Edito da Giulio Perrone Editore, a cura di Giovanni di Muoio, raccoglie trentasette testimonianze letterarie da parte di altrettanti blogger che fieramente si auto dichiarano “inadatti al volo”, incapaci di volare, e quindi autori di storie sulla malattia, intesa non solo nella sua più classica accezione di alterazione morfologica o funzionale di un organismo ma anche e soprattutto svevianamente intesa come malessere esistenziale, turbamento psichico o morale.
Di quel libro ripubblichiamo sul presente numero di Fucine Mute il racconto “Con gli occhi chiusi” di Beatrice Biggio, e ringraziamo a tal proposito sia l’autrice sia l’editore per l’autorizzazione concessaci. Chi ha già visto al cinema “Lo scafandro e la farfalla”, l’ultimo lavoro di Julian Schnabel, troverà nel racconto della Biggio più di qualche punto di contiguità narrativa (due occhi da coma chiusi da una parte e un solo occhio, risparmiato da ictus dall’altra; e in entrambi i casi un’umanità prigioniera – le scaphandre, per l’appunto – di un corpo non più reattivo agli stimoli provenienti da un mondo non più solo esterno ma anche ormai definitivamente estraneo, alieno, cosa altra da sé).
Per quello che possono valere le mie ulteriori raccomandazioni in campo letterario, e per quanto io possa essere buon profeta anche in questi ambiti: leggetelo, stampatevelo e fatelo leggere, comprate il libro e regalatelo agli amici, perché è molto bello trovare in quel tipo di scrittura l’esordio letterario di un’autrice di talento che, ne siamo certi, farà ancora parlare di sé in futuro.
È di queste storie sussurrate e intimiste che ha bisogno un mondo sempre più caciarone, arrogante, prepotente e discriminatore. Ed è la sensibilità di chi sa raccontarle in quel modo quella che vorrei tanto veder posseduta da coloro che, nel mondo di cui sopra, adesso comandano nel nome di un Re del Mondo che ci tiene prigioniero il Cuore.

il re del mondo

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