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Jan Fabre

Per Fucine Mute Jan ha scritto 2 articoli.
Nota biografica

Jan Fabre, nasce ad Anversa nel 1958. Terminati gli studi presso il Municipal Institute of Decorative Arts and Crafts la Royal Academy for Fine Arts, Fabre attua alcune azioni nelle strade della sua città e a casa propria dando vita a quelle che chiamerà delle “performance private”: Avondmaal (Dinner-1976), Lange Beeldekens- Jan Fabrestraat (1977), Vincent Van Gogh- Jan Fabrehuis (1978). Tra le performance pubbliche più famose si ricordano My body, my blood, my landscape (1978), Money (1979), The rea(dy)make of the performance money, Money (art) in culture, Sea-Salt of the Fields, Ilad of the Bic-Art (1980), The Bic-Art Room e Art as a Gamble, Gamble as an Art (1981).
All’età di ventidue anni intraprende una ricerca verso un teatro non rappresentativo o mimetico che lo porta a realizzare Theatre with a K is a Tomcat (1980), E’ del teatro come era da aspettarsi e prevedere (1982) e The power of theatrical frenzy (1984). Nel 1987 a Documenta 8 presenta Dance Section, studio preparatorio per lo spettacolo Das Glas im Kopf vom Glas ( Glass in the head will be made of glass, 1990) prima parte della trilogia di cui è costituita l’opera The Minds of Helena Troubleyn. Fabre realizza il libretto, la coreografia, i costumi, le luci e le scenografie, mentre le musiche sono del compositore polacco Eugeniusz Knapik. Le parti successive sono Silent Screams, Difficult Dreams (preceduto dal balletto preparatorio The Sound of one Hand Clapping) e da Da un’altra faccia del tempo (1993). Nel 1989 Fabre mette in scena i testi scritti tra il 1975 e il 1980 dando vita agli spettacoli L’intervista che muore, La reincarnazione di Dio e Il palazzo alle quattro del mattino…A.G. Nel 1991 concepisce una trilogia teatrale incentrata sul corpo che si conclude nel 1997 e comprende Sweet temptation, Universal Copyrights 1 & 9 e Glowing Icons. Realizza quindi The fin comes a little bit early this siècle e As long as the world needs a warrior’s soul. Tra gli assoli più noto ci sono Lei era ed è, anche (1991), La falsificazione così com’è, non falsificata, Chi darà voce al mio pensiero (1992), Een doodnormale vrouw (1995), I quattro temperamenti (1997), My mouvements are alone like a street-dogs (2000) e Quando l’uomo principale è una donna (2003) per Lisbeth Gruwez. Negli ultimi anni Fabre è stato impegnato nella creazione di Je suis sang (2001, con successive riprese nel 2003 e nel 2005), e The cryng body (2004) studio preparatorio per lo spettacolo The History of Tears che debutterà al prossimo Festival di Avignone. Jan Fabre continua a dipingere, a fabbricare sculture in bronzo e installazioni che vengono esposte nelle più importanti gallerie internazionali.

info
www.angelos.be
www.troubleyn.be
www.janusonline.net

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