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Marta Dal Sasso

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Nota biografica

Sono di Zanè (VI) dove ho vissuto. Arrivo da cinque anni di liceo scientifico e da sette anni di pianoforte. Ora, per motivi di studio, vivo perlopiù a Trieste: studio interpretazione alla SSLMIT (Scuola Superiore di Lingue Moderne per Traduttori ed Interpreti). Una facoltà, questa, che mi permette di coltivare vari interessi, prima di tutto quello del viaggio, in quanto mi porta a trascorrere quanto più tempo possibile all’estero, spesso mantenendomi con lavoretti di vario genere. Ma alcuni mesi fa, questa stessa facoltà mi ha anche avvicinata in modo più concreto, ed inaspettato, ad un ambito che mi ha sempre estremamente appassionata. Quello della pittura. È infatti per una "necessità accademica" che l’idea di quest’intervista ha preso vita: una tesina sul rapporto tra immagine e scrittura da consegnare proprio nel periodo in cui mi è capitato tra le mani un catalogo di Paolo Cervi Kervischer.
Mi serviva un soggetto vivo, col quale poter interagire, per riuscire ad andare a fondo nel problema come volevo io, senza intermediari di sorta. Ed ho deciso di contattarlo. Ne sono nati molti spunti ed idee interessanti. Portata a termine l’intervista, alcuni mesi fa, ho deciso di iscrivermi al suo Laboratorio.
Ho scelto di portare a svolgere il presente dossier su Paolo Cerci Kervischer, dopo che mi era capitata l'occasione di leggere un libretto su di lui. Avendolo contattato, ed avendomi lui dato la propria disponibilità per rispondere ad alcune mie domande, riporto qui di seguito quanto da lui rivelatomi sul suo modo di concepire la pittura, ed in particolare secondo quali criteri egli la integri ed utilizzi in combinazione con la scrittura. Nel corso di questi incontri, i nostri discorsi hanno spesso "divagato" su temi più ampi di quello del rapporto tra immagine e scrittura. Il presente dossier, perciò, non contiene l'intervista per intero, ma soltanto quelle parti che più direttamente riguardano il rapporto tra immagine e scrittura.
Vorrei perciò ringraziarlo non solo per la disponibilità da lui dimostrata nel rispondere alle mie (a volte ingenue ed insistenti) domande, ma soprattutto per gli interrogativi sull'arte che ha saputo instillarmi.

Marta Dal Sasso

Paolo Cervi Kervischer

Tra immagine e scrittura

Marta Dal Sasso (MDS): “Il titolo poetico non ha niente da insegnarci, ma deve sorprenderci ed incantarci”, diceva Magritte. Lei sceglie i suoi titoli secondo questo stesso criterio? Paolo Cervi Kervischer (PCK): Non considero Magritte un vero pittore: lo vedo piuttosto come un illustratore di idee. Magritte non lavora con la materia, dipinge senza prestare […]