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Nota biograficaUgo Pierri, pittore inediale, poeta espressionista scrittore di racconti non in voga. Così ama presentarsi Ugo Pierri. Triestino, ma di origine napoletana, Ugo Pierri si forma alla scuola di Anita Pittoni ed espone nelle gallerie di Trieste. Fra le altre mostre ricordiamo Postsanatoriale, Isaia profeta, Né soldati né soldatini, Necropolis, Il perditempo delle speranze, Ibis Redibis Non Morieris. Nel 1999 ha esposto alla Galleria Et Caetera di Ginevra Aforisini del dolore e nel 2000 Nuovi Tarocchi. Alla libreria Odradek di Roma ha presentato Ekklesia, prodotti per l’altro mondo e Arbeit Macht Frei. Presso il Teatro della Cooperativa di Milano nel 2003 e nel 2004 con Per non dimenticare e I like G8, sui fatti di Genova.
Come scrittore ha pubblicato fra l’altro Football party, Aiku Lokali, Noi parrocchiani, Le avventure di Pinocchio (illustrazioni), La gabbia del pane (racconto di fannullone), Icaro depennato (racconto ospedaliero), Mamie blu (con Paolo Speri) e una sua raccolta di poesie politiche è stata tradotta da Jack Hirschmann e pubblicata negli Stati Uniti dalla CC Marimbo, Berkeley. Ultimamente, nel 2004 a Brescia, ha partecipato con Hirschmann a un Convegno sulla Beat Generation cui non poteva mancare Femanda Pivano.
Da quindici anni con il foglio Ossetia, l’eco del popolo oppresso sottolinea le personalità della cultura e della politica. In particolare quelle della sua amata città. Necropolis, così Ugo Pierri definisce il capoluogo giuliano. Cura inoltre le Edizioni del Lastrico. E conduce le passeggiate di Otto, cane microcippato n° 985100006179774.
PS: A Ugo Pierri, pittore inediale per vocazione e destino, sono precluse le crociere, le gite culturali, i monti, il mare. Carta, matita e colori no. Glieli procura il suo amico parroco.