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La giornata di un censore

Questa parola chiave raccoglie 12 articoli

Le case degli altri (12)

Solo in un’occasione non vedevo l’ora di fuggire da un salotto: la fuliggine sui muri, i divani lerci e sfondati, le mensole rovesciate, l’odore di lettiera scaduta. Altre volte mi sarei fermata volentieri a valutare i gusti letterari guardando i libri sugli scaffali, avrei voluto annusare le spezie in vista nei barattoli, o fare domande […]

Disegnare l’Italia (11)

Il dato che dimenticano più spesso è il mese e l’anno del matrimonio, quello che dichiarano con più pudore il titolo di studi: licenza elementare a pari-merito con le alte specializzazioni. C’è chi aggiunge diciture perché non si riconosce in nessuna opzione, alla ricerca di un’unicità che verrà annullata dal lettore ottico. Ho incontrato persone […]

Il cortile delle roulotte (10)

Nella città che censisco i rom vivono in roulotte parcheggiate attorno ad un cortile fangoso che guarda la tangenziale. A sua volta le roulotte guardano un container in cui vive l’anziana donna del campo, che sta sempre seduta in una di quelle poltrone da televendita in una stanza color salmone dal clima tropicale. Attorno a […]

Un tramonto suggestivo (9)

La senilità chiude il cerchio riallacciandosi all’infanzia. L’autonomia si scarica, come certe vecchie batterie che hanno sempre bisogno di stare attaccate al filo. I fili sono quasi sempre attaccati ad una presa familiare, talvolta a estranei a pagamento, badanti e colf, quelle che nel censimento compilano una scheda a parte. La signora ha novant’anni e […]

Il terzo occhio nella testa (8)

La villa è barricata da un recinto senza feritoie, quando mi apre la signora di servizio si profila una casa architettonicamente disarmonica, ma noto subito il sistema antifurto, ma poi, una volta dentro, l’enorme divano che occupa un’enorme stanza arredata con finta casualità. Compilo il censimento della signora, un’elegante ed esile georgiana che al suo […]

È oriente (7)

Gli occhi della nonna ucraina mi ricordano quelli descritti da Grass del suo Tamburo di latta, occhi caucasici come specchi di ghiaccio. Ha i denti ricoperti d’oro, il foulard in testa e non conosce una parola d’italiano. La figlia, in compenso, mi racconta fiera di aver comprato l’appartamento, di essere infermiera e che qui, però, […]

Turni (6)

Apre la porta un giovane dall’aria mansueta che scopro essere di due anni più vecchio di me. Ha il volto pallido e immagino sia per i turni, che fa nella grande acciaieria che in lunghezza occupa mezza statale. Il bambino ha poco più di un anno e ignora il grande trattore a pedali che sta […]

L’uomo invisibile (5)

All’ultimo censimento non c’erano di certo i videocitofoni. Viene spontaneo mettersi in posa e darsi una sistemata ai capelli quando al suono del campanello si illumina la luce del riflettore. A volte questa opzione permette all’inquilino di ignorare chi aspetta alla porta, e a quel punto il rilevatore schiaccia una mano sull’intera colonna di campanelli […]

Multipli (4)

Rispetto a dieci anni fa, gli stranieri residenti sono triplicati. Mia madre vide per la prima volta un uomo di colore a Londra, nel 1973. La sua figlia più piccola, trent’anni più tardi, sarebbe stata in classe con più d’un compagno proveniente da realtà diverse da quelle nazionali. Il vantaggio è presto intuibile, combattere il nemico […]

Croci e crocette (3)

All’apparenza, l’unica qualifica necessaria è saper scrivere in stampatello, in realtà il ruolo del rilevatore di censimenti è a metà strada tra lo psicologo e il venditore di tappeti: bisogna convincere a farsi aprire la porta e al contempo garantire che non si ha intenzione di vendere niente. Piuttosto, che rispondere al censimento è obbligatorio […]