Chiedo Asilo
Riprese: Ivan Bormann, Stefano Stiglich, Fabio Toich
Produzione: das Kleine Chaos, Via San Michele 24 – 34100 Trieste, E-mail: kleinechaos@yahoo.it
Montaggio: Fabio Toich
Formato: mini-dv
Durata: 17’00”ca.
Anno: 2002
Un documentario sulla realtà dell’asilo politico a Trieste, città di frontiera ed esempio italiano di Mitteleuropa.
Girato quasi in toto nel Centro d’accoglienza “Comunità-alloggio” di Via Machiavelli, il video si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche dell’immigrazione e sulla differenza tra immigrazione clandestina e asilo politico. Nata alla fine degli anni ’90 – a causa della massiccia emigrazione durante la guerra nel Kosovo e per volere del Consorzio Italiano di Solidarietà di Trieste (I.C.S.) – la Comunità era uno dei primi esempi in Italia di accoglienza in una struttura non emergenziale, ossia qualcosa di molto diverso da un campo profughi e più vicino all’idea di casa.
Tuttora ospita rifugiati ancora non riconosciuti provenienti principalmente dal Kosovo e dal Kurdistan, ai quali si uniscono microrealtà come quelle africane o mediorientali (Iran e Afganistan su tutte). I ragazzi del video parlano di se stessi, delle loro vite a Trieste, delle difficoltà economiche e lavorative, della fuga dalle torture e dalla discriminazione mentre gli operatori e i responsabili I.C.S. forniscono maggiori dettagli sulla storia del Consorzio e della Comunità, oltre ad alcune indicazioni sull’iter amministrativo della richiesta d’asilo. Gustatevi l’intervento di Ambrez sui carabinieri, oppure il dramma della morte di Yilmaz Karasu, raccontato da B.; o ancora l’aneddoto del pane, nella versione tedesca della responsabile della comunità. Il video, istruttivo e divertente, a tratti amaro, girato in presa diretta con telecamera fissa e con la handycam, oltre a essere un bell’esempio di vita quotidiana senza effetti speciali, si propone come una lezione di umanità e di convivenza multietnica.
La produzione è stata affidata ai ragazzi del “das Kleine Chaos”, Associazione dal ’98 impegnata nella diffusione della cultura video e attenta alle tematiche sociali.
Il video si è reso necessario a causa dell’agitata situazione politica in materia d’immigrazione. La linea d’azione seguita da I.C.S. non era favorevole ad una massiccia promozione d’immagine: se un centro d’accoglienza funziona, non ha scopo destinare una parte dei fondi alla pubblicità. Ma la situazione legislativa, che nella primavera del 2002 era ancora incerta e sembrava tendere a una progressivo indebolimento di questo tipo di strutture, indusse I.C.S. ad informare la città della presenza di un Centro…
Matteo Danieli
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